Abbiamo ricostruito cronologicamente le vicende legate all'insediamento GPL ad Ortona dalla prima proposta della ditta Walter Tosto nel 2013 durante l'amministrazione d'Ottavio, fino al recente no dell'Autorità Portuale nell'ottobre 2017 con l'attuale amministrazione Castiglione (che ora dovrà gestire questa delicata fase di transizione).
- A fine 2013 la ditta Walter Tosto fa richiesta agli organi competenti per insediameno deposito GPL nel porto di Ortona
Con istanza protocollata (n. 20130036766 del 18.12.2013) della Walter Tosto S.p.A. è stata fatta richiesta al Sindaco del Comune di Ortona, quindi agli organi competenti sovracomunali, "l’attivazione, per quanto di competenza, della procedura amministrativa interistituzionale per la realizzazione, su iniziativa privata, di un deposito di GPL nell’ambito dell’area portuale dedicata del Comune di Ortona".
- Con Delibera numero 31 del 28 Febbraio 2014, il Comune di Ortona esprime manifestazione di interesse nei confronti dell’iniziativa. Presenti gli assessori: Gianluca Coletti, Giannicola Di Carlo, Lea Radico
Con questo atto, si è deliberato:
1. la verifica puntuale della compatibilità dell’intervento agli strumenti di pianificazione ed organizzazione del territorio attualmente vigenti nonché alle vigenti disposizioni normative in materia di esprimere la manifestazione di interesse alla richiesta della ditta Walter Tosto S.p.A. di attivazione della procedura amministrativa interistituzionale per la realizzazione, su iniziativa privata, di un deposito di GPL nell’ambito dell’area portuale dedicata del Comune di Ortona, come da elaborati tecnici allegati alla nota prot. n. 20130036766 del 18.12.2013, riservandosi altresì di valutare e di esprimersi, fino alla concreta attuazione dell’intervento di cui alla procedura amministrativa interistituzionale di che trattasi, in merito ad ulteriori eventuali iniziative che dovessero interessare la medesima area portuale;
2. di dare mandato al Dirigente del Settore Attività Tecniche e Produttive di adottare tutti i provvedimenti consequenziali di competenza necessari all’attuazione di quanto disposto con la presente deliberazione;
3. di dare mandato al Dirigente del Settore Attività Tecniche e Produttive di trasmettere copia della presente deliberazione alla ditta Walter Tosto S.p.A., al Ministero per le Infrastrutture ed i Trasporti – Provveditorato Interregionale alle OO.PP. – Ufficio Opere Marittime di Roma, al Ministero per le Infrastrutture ed i Trasporti – Dipartimento per i Trasporti, la Navigazione ed i Sistemi Informativi Statistici – Direzione Generale per i Porti di Roma, alla Regione Abruzzo – Direzione Territorio, Urbanistica, Beni Ambientali, Parchi, Politiche e Gestione dei Bacini Idrografici de L’Aquila e al Presidente dell’Amministrazione Provinciale di Chieti.
Nella delibera si legge, inoltre, "che l’intervento proposto riguarda la realizzazione di un deposito di GPL che si porrebbe quale insediamento di primaria e strategica importanza, con evidenti ed immediati effetti positivi sul sistema produttivo ed economico locale", in particolare:
- l’ammontare complessivo del valore delle opere da realizzare sarà pari a circa 50 milioni di euro;
- la conseguente ricaduta occupazionale tra addetti impiegati direttamente ed addetti impiegati indirettamente sarà pari ad oltre 120 unità lavorative;
- la Città di Ortona con tale intervento verrebbe inserita nell’ambito delle grandi direttrici di transito e commercializzazione di prodotti strategici senza alcun impatto sull’ambiente e sulla qualità delle aree antropizzate;
- la realizzazione di tale intervento andrebbe a rafforzare la presenza sul territorio ortonese della realtà industriale del Gruppo Walter Tosto, favorendo ulteriori possibilità di sinergie con altre realtà produttive locali, nazionali ed internazionali e con il sistema della formazione (scuole ed università), nonché a garantire la possibilità di un ulteriore sostegno alle iniziative di carattere sociale, culturale, sportivo e ricreativo a favore della comunità ortonese.
- La Giunta comunale, con separata votazione unanime espressa per alzata di mano, dichiara la presente deliberazione immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 134, 4° comma, del T.U.E.L. approvato con D.Lgs. 18.08.2000, n° 267”
COMMENTI DELLA POLITICA A MARGINE DELLA DELIBERA 31/2014
Per Sinistra Ecologia e Libertà l’annuncio di impiego di 120 lavoratori appare «come una vera e propria promessa elettorale, che mira ad illudere i cittadini ortonesi in cerca di occupazione, perché la proposta presentata in Comune non contiene alcun dato certo, in grado cioè di quantificare con certezza l’effettivo impiego di manodopera né i tempi di realizzazione dell’impianto». Patrizio Marino chiede al sindaco e alla giunta di annullare il provvedimento e di rinviarlo all’analisi e al giudizio del consiglio comunale: "sono altre le priorità per rilanciare il porto di Ortona. Tra queste segnaliamo in primo luogo il dragaggio per portare i fondali alle profondità richieste e la realizzazione delle banchine che serviranno all’ulteriore sviluppo della vocazione commerciale del porto. In secondo luogo andrebbero liberate tutte quelle aree che attualmente fungono da deposito di rottami o che sono inutilizzate, per liberare aree e favorire nuovi insediamenti. Riteniamo, infine, che il porto di Ortona debba caratterizzarsi al meglio nello sviluppare la sua vocazione commerciale, diportistica e turistica, che ben si completerebbe con l’istituendo parco della costa teatina".
Il Movimento Cinque stelle chiede al sindaco Vincenzo D’Ottavio l’annullamento della delibera di giunta numero 31 del 28 febbraio scorso. I grillini (che non siedono in Consiglio comunale) dicono no e contestano l’esclusione dei cittadini da ogni tipo di informazione. Da qui la richiesta di stop e l’invito a dare un possibile parere positivo "solo dopo le opportune verifiche di parte sulla salubrità e sicurezza dell’impianto, nonché la pubblicazione dei suddetti pareri sul sito istituzionale, a totale beneficio dei cittadini". I pentastellati chiedono anche di sapere se l’amministrazione comunale sia preparata e dotata di un piano di emergenza "nel caso di un evento infausto".
Il consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo dichiara che permettere l’insediamento del deposito GPL "vuol dire andare incontro a quello che si chiama “rischio di incidente rilevante”, andando oltre i parametri del Decreto Seveso. Inoltre si rischia di interdire l’accesso al porto per il raggio di 1 km, con le conseguenti prescrizioni di Vigili de Fuoco e della Capitaneria di porto che riguarderebbero non solo le navi da crociera ma danneggerebbero inevitabilmente tutte le attività legate al porto". Spiega poi di aver ricevuto la convocazione per il VIA il 4 febbraio: "ho chiesto di rinviare l’esame dell’argomento perché è impossibile accedere allo stesso e comprenderne i dettagli nonostante sia stato pubblicato on line, così come è stato evidenziato anche dalle Associazioni ambientaliste. Vista la portata riteniamo che debba essere consentito a tutti i portatori di interesse di visionarlo. Tutti vorremmo capire cosa si intende realizzare e che si aprisse un minimo di confronto. A quanto pare il GPL sarà trasportato via ferro e via gomma e stiamo parlando di 250/300 cisterne che dovrebbero transitare nel porto quotidianamente con tutti i possibili ed elevatissimi rischi". Da qui la richiesta del rinvio dell’esame «tenendo conto che la procedura è in aperto contrasto con l'art. 20 del Codice Ambientale e apparentemente anche oltre i confini del Decreto Seveso, sottolinea l’esponente di centrodestra.
- Parere favorevole all'esclusione dalla procedura di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale)12 Febbraio 2015
Via libera al progetto di deposito GPL della Seastock Srl nei pressi del porto di Ortona. Il Comitato VIA presieduto da Cristina Gerardis ha ritenuto il progetto presentato dalla partecipata della Tosto srl, "non assoggettabile al procedimento" e di conseguenza è stato decretato il via libera.
Gli ambientalisti contestano la posizione dell’impianto motivando che il porto, pur essendo industriale-commerciale, è infatti a ridosso del centro abitato e via Cervana in estate è trafficata da turisti che vanno al mare al Lido Saraceni. Inoltre è contestato l’effetto cumulo con i progetti presenti in zona come quello del petkoke e che la strada che collega l’autostrada al porto è ad una sola carreggiata con due sensi di marcia quindi "potrebbero essere complicati i soccorsi in caso di incidenti gravi alle autobotti".
SINTESI DEL PROGETTO Il progetto (in zona sismica 3) prevede la costruzione e l’esercizio di un impianto costiero di ricezione, stoccaggio e travaso di Gpl nell’area portuale. Sarà costituito da serbatoi tumulati per lo stoccaggio complessivo di 25 mila metri cubi di Gpl, un pontile di scarico per le navi gasiere in aderenza alla diga foranea nord. Le opere di progetto sono suddivise in due aree di intervento. La prima: un’area deposito costituita da manufatti, impianti e sistemi per lo stoccaggio del prodotto scaricato dalle gasiere, il caricamento del GPL in autocisterne (ATB) e ferrocisterne (FC) e la spedizione del prodotto sul territorio nazionale. La seconda: un’area scarico nave costituita da impianti ed apparecchiature per l’ormeggio e lo scarico delle navi gasiere, oltre il piping di collegamento con l’impianto a terra. La tubazione e le apparecchiature funzionali alla discarica della nave gasiera saranno installate su di una struttura metallica disposta in allineamento con la diga foranea lato Nord che si collega con un pontile di attracco.

COME FUNZIONEREBBE L’IMPIANTO Le navi gasiere, una volta ottenuto il consenso dalla Capitaneria di Porto di Ortona, svolgeranno le operazioni di scarico Gpl. "La manichetta della tubazione di collegamento nave-impianto a terra - si spiega nel progetto - è dotata sia di valvola manuale che flangia cieca, pertanto a fine operazione di scarico, saranno ripristinate, attraverso la chiusura della tubazione le condizioni di sicurezza originarie". Per le attività di carico delle autocisterne e delle ferrocisterne sono previste procedure di check in un’area esterna all’area operativa e il travaso di gpl tramite pompe. Il carico sarà automatico e si interromperà al raggiungimento del valore pre-impostato. È previsto anche un impianto di "odorizzazione" (obbligatorio per legge) sul pontile di scarico ed in linea con le tubazioni del travaso per individuare eventuali perdite. L’impianto sarà operativo per 330 giorni all’anno per 24 ore al giorno. Per quanto riguarda i flussi delle navi gasiere si prevede 1 nave al mese da 10 mila tonnellate di Gpl nel periodo invernale, una nave al mese da 5 mila tonnellate di Gpl nel periodo estivo.
- 23 Febbraio 2015: a L’Aquila, durante la riunione del Comitato Tecnico Regionale, arriva anche il parere favorevole dei Vigili del Fuoco

- Febbraio 2015: Febbo fa formalmente richiesta al direttore generale e presidente del Comitato per il VIA, Cristina Gerardis, il riesame in autotutela del progetto
Il consigliere regionale chiede di sospendere l’efficacia del provvedimento assunto qualche giorno prima e di sottoporre, ai membri della Commissione il progetto di Gpl "per chiarire aspetti di carattere procedurale e ambientale". Febbo sottolinea che:
1. "Non sono stati redatti tutti gli elaborati e gli studi del progetto preliminare" e fa notare una serie di problematiche inerenti la pubblicazione di questi documenti sul sito web della Regione. La domanda è semplice: sono state rispettate le modalità corrette e i tempi giusti? Si chiede dunque al responsabile del sistema informatico del portale regionale di attestare se ci siano state modifiche ai file depositati.
2. "Non è stato valutato il cumulo ed in particolare il rischio di incidenti con le altre attività che si svolgono nella banchina nord del porto. Sono compatibili le attività di carico-scarico e a quali situazioni di sicurezza?".
3. "Non è stata valutata nemmeno la capacità di carico ambientale, in particolare della zona costiera ad alta densità demografica".
4. Dubbi vengono mossi anche sulla qualità dell’aria: "si calcola il passaggio di 110-120 al giorno (andata e ritorno) di grandi cisterne che diluite su 8 ore sviluppano 15 passaggi all’ora e quindi una cisterna ogni 4 minuti. Tutto questo in area urbana». Quindi: «l’intervento è compatibile per inquinamento atmosferico ed acustico? Quanto peggiorerà la qualità dell’aria e l’aumento di rumore nella città di Ortona?».
5. «Quali saranno gli effetti sulla perimetrazione del Parco della Costa Teatina? È stato chiesto un parere al commissario di governo Pino De Dominicis?»
6. Inoltre le osservazioni degli ambientalisti, arrivate fuori termine, non sono state prese in considerazione ma Febbo fa notare che «il codice dell’ambiente, nel testo in vigore, non disciplina i termini di presentazione delle osservazioni in modo perentorio tant’è che il Comitato VIA regionale per prassi consolidata le ha sempre valutate».
- Febbraio 2015: Ci si accorge che i documenti online sul sito della regione, relativi al progetto del GPL, non sono accessibili per tutti PrimaDaNoi.it: Dunque il cittadino “medio” che avesse voluto controllare, leggere, informarsi sul progetto per poi magari proporre osservazioni non ha avuto in questo caso questa possibilità. I files messi on line dalla Regione non erano leggibili oltre che di grandi dimensioni pur essendo formalmente nel formato pdf (con firma elettronica). All’apertura con i software più comuni e, dunque, alla portata dei più, risulta impossibile aprirli ed il messaggio di errore parla di “file corrotto”. Eppure si tratta di aprire un normale file in pdf. Ma che ci sia qualcosa che non va lo si evince chiaramente perché il progetto e le carte connesse sono in un formato (diciamo “difficoltoso” da consultare) mentre molti altri documenti sono in normale pdf facilmente leggibili come per esempio le osservazioni del Wwf. Della cosa si è accorto per tempo anche Augusto De Sanctis ex Wwf (l’unica associazione che ha proposto osservazioni) che ha segnalato più volte la cosa alla Regione.
Risposta della Regione: Lapidaria la risposta del neo direttore generale nonché presidente del Comitato VIA, Cristina Gerardis, che scrive in sostanza che i files rispondono pianamente a tutti gli standard imposti dalla legge ma scrive anche che i files si aprono con i normali software open source.
- Febbraio-marzo 2015: la Regione Abruzzo chiama a raccolta gli imprenditori per partecipare con capitali propri all’ampliamento delle banchine del molo nord del porto di Ortona
L’amministrazione regionale ha a disposizione solo le risorse per il dragaggio, circa 9 milioni di euro. Non ci sono soldi (ne servono 5-6), invece per le vasche di colmata e nemmeno per il trasporto in discarica delle sabbie di categoria B (80 euro a metro cubo). Da qui l’appello rivolto ai privati. Si è tenuto una riunione con le ditte che sono titolari di concessione, Eni e Wts. Assente, seppure invitata la Micoperi.
La Walter Tosto (che punta a realizzare proprio nei pressi del porto un deposito di Gpl) è stata l’unica ad aver manifestato reali interessi per l'investimento e sarebbe disponibile a costruire la vasca di colmata al porto di Ortona, molo nord, dove raccogliere le sabbie provenienti dal dragaggio del porto di Ortona.
L’ Eni invece per il momento ha spiegato che dovrà sentire i suoi vertici e poi dare una risposta.
«Tosto vuole costruire la vasca di colmata per metterci il deposito del Gpl», commenta Patrizio Marino, consigliere comunale di Sinistra Ecologia e Libertà. «Era chiaro fin dall'inizio che sarebbe andata così, perché la Regione sponsorizzava la vasca senza avere i soldi per realizzarli e invocava l'intervento dei privati».
- Marzo 2015: Esplosione gasdotto a Pineto «Dai primi riscontri», si legge in una nota della Snam, «sembrerebbe che la scarsa stabilità del suolo, unita ai fenomeni di antropizzazione tipici delle aree in prossimità delle coste e al forte maltempo di questi giorni, possa essere tra le cause dell’incidente. Questo evento ha fatto sì che si siano sollevate una serie di proteste e di polemiche anche in relazione a futuri progetti già in programma in tutta la regione che da tempo vengono osteggiati da cittadini e comitati ambientalisti. Da più parti arrivano richieste di sospendere i progetti in corso per evitare il pericolo effetto domino. Nel mirino c’è anche il progetto di deposito GPL di Ortona. L'effetto domino è anche uno dei motivi di ricorso al Tar contro lo stoccaggio; «è semplicemente allucinante che i cittadini debbano pretendere sicurezza presentando ricorsi ai tribunali per pretendere quello che è prescritto dalla legge. Vogliamo parlare dell'impianto GPL del porto di Ortona appena approvato senza considerare l'effetto cumulo con lo stoccaggio di Pet-coke autorizzato?»
- Luglio 2015: il presidente della Commissione di Vigilanza, Mauro Febbo fa un’interpellanza per chiedere al presidente D’Alfonso una serie di chiarimenti sulla vicenda che riguarda la costruzione del deposito di Gpl nel porto di Ortona
1. «La Regione ha valutato il rischio di incidenti che potrebbero causare pericoli proprio connessi con le altre attività presenti nel molo nord?»
2. «Vorremmo sapere se è stato chiesto il parere sia del Commissario la perimetrazione del Parco Nazionale della Costa Teatina, De Dominicis, visto e considerato che i progetti ricadenti in aree protette vanno sottoposti a VIA, sia del Consiglio Comunale di Ortona che ha provveduto a deliberare una proposta di perimetrazione».
3. Per quanto riguarda la costruzione della banchina da concedere alla Società da realizzarsi in conformità con il Piano Regolatore Portuale vigente «mi chiedo», continua Febbo, «se questa sia compatibile con l’attività di dragaggio del porto e con l’attività del deposito di Gpl in oggetto; quali sono le condizioni tecniche previste affinché le due attività possano essere svolte in totale sicurezza?»
4. «Se, qualora il materiale del dragaggio destinato a tumulare i serbatoi fosse inquinato – conclude Febbo – sono stati previsti fondi pubblici per l’ampliamento della banchina da concedere alla Società privata?»
- Marzo 2016: dichiarazioni del WWF «Una esplosione della ferro cisterna», denuncia il Wwf, «sarebbe devastante, potrebbe essere molto più devastante di quella accaduta a Viareggio nel 2013, per il deragliamento di un treno merci, in cui sono morte 33 persone. La nostra stazione è a ridosso di una collina di arenaria, che secondo la Carta di Pericolosità da Frana, è in pericolosità molto elevata- P3-. Inoltre in estate le auto cisterne viaggerebbero a ridosso di un’area frequentatissima, Lido Saraceni». Il Wwf chiede all’amministrazione comunale che nella Consultazione Pubblica gli esperti super partes, docenti di geologia, Ingegneria ambientale, ed esperti capaci di disegnare i prossimi scenari del territorio, siano scelti in comunanza con le rappresentanze di associazioni e non solo.
- 24 marzo 2016: i consiglieri comunali di minoranza Patrizio Marino, Franco Musa, Leo Castiglione, Vincenzo Polidori, Tommaso Cieri e Carlo Ricci hanno depositato la richiesta di un consiglio comunale straordinario sulle tematiche inerenti al deposito di GPL
«Pensiamo che il Consiglio comunale di Ortona abbia il dovere di esprimersi sulla questione, perché con la famosa delibera di giunta del 2014 gli è stata tolta la possibilità di dire la sua», hanno detto.
«Crediamo inoltre che l’assise consiliare debba sicuramente partecipare alla consultazione popolare che in questi giorni sta coinvolgendo tutti i cittadini di Ortona. Auspichiamo, quindi, che il Presidente del consiglio comunale convochi al più presto il Consiglio, in tempo utile per poter esprimere le osservazioni che si riterranno opportune. Dalla presentazione della richiesta il Presidente Cocciola ha venti giorni per convocare il consiglio e speriamo che ciò avvenga prima del 20 giugno, data ultima per poter esprimere osservazioni al progetto della Seastock».
- Aprile 2016: viene inviato ai cittadini il plico informativo sul GPL Il Consiglio Comunale di Ortona ha approvato all’unanimità la proposta di Tommaso Coletti, capogruppo del Partito Democratico, per garantire la massima partecipazione dei cittadini al procedimento relativo alla realizzazione di un deposito di GPL su un’area del molo nord del Porto di Ortona da parte della Walter Tosto.
L’iniziativa del Partito Democratico, condivisa anche dal Consigliere Comunale Tommaso Cieri, che ha così ritirato la sua proposta di referendum consultivo sulla vicenda, prevedeva che l’Amministrazione Comunale nei giorni seguenti provvedesse ad inviare alle famiglie ortonesi una comunicazione contenente tutte le informazioni per partecipare ulteriormente al processo decisionale, secondo le modalità previste dall’articolo 24 del decreto legislativo 105/2015.
Il pubblico interessato potrà così inviare osservazioni sul progetto che saranno tenute in considerazione dal Ministero dello Sviluppo Economico, autorità competente al rilascio della relativa autorizzazione. «L’iniziativa – dichiara il capogruppo del Partito Democratico Tommaso Coletti – fa seguito alla partecipazione garantita nell’estate 2014 in sede di procedura VIA (Valutazione d’Impatto Ambientale), nel corso della quale è pervenuta una sola osservazione al progetto. Al di là della demagogia e dei tentativi di disinformazione sull’argomento, l’Amministrazione Comunale ha dimostrato con i fatti che ha operato e sta operando nell’esclusivo interesse della comunità e nel pieno rispetto delle norme, evitando così un referendum costoso per gli ortonesi, non ammesso dallo Statuto Comunale ed inefficace nei confronti del procedimento amministrativo di cui si discute. Abbiamo garantito, invece, ancora una volta ai cittadini interessati di poter proporre osservazioni al progetto nei termini e nei modi previsti dalla legge».
- Maggio 2016. Luca Tosto, managing director della Walter Tosto, rilascia un'intervista a Il Centro:"Sul deposito di Gpl c'è ignoranza. Impianto sicuro che darà lavoro"

Estratto dell'intervista (leggila completa QUI): "In Italia ci sono altri depositi come questo che dovrebbe nascere, tutti nelle vicinanze se non a ridosso del porto. È un impianto non invasivo, non impattante nemmeno visivamente poiché i serbatoi verrebbero ricoperti di terreno. Il porto è il posto più sicuro in cui immaginare un tale deposito. Bisognerebbe capire i vantaggi che questo stabilimento potrebbe portare: verrebbe a crearsi un indotto importante, produrrebbe a cascata ulteriori opportunità".
- Giugno 2016: Stazione Ornitologica Abruzzese Onlus e il Forum dell’acqua denunciano «errori clamorosi» nell’iter autorizzativo
Il caso, insomma, è più aperto che mai dopo che qualche giorno prima anche il sindaco di Ortona, Enzo D’Ottavio ha fatto una leggera marcia indietro, essendosi reso conto che non ci sono solo alcune formazioni politiche ed associazioni ambientaliste a non volere il deposito ma «è tutta la città» contraria al progetto. Dunque a questo punto, secondo il primo cittadino, «queste preoccupazioni sono superiori a qualsiasi tipo di investimento anche se ci fosse una buona ricaduta occupazionale in quanto è dovere del sindaco tutelare tutti i cittadini».
Intanto gli ambientalisti insistono sul fatto che il progetto debba essere sottoposto obbligatoriamente a Valutazione di Impatto Ambientale nazionale. Se l'autorizzazione dovesse essere concessa, l'ambientalista De Sanctis non ha dubbi: «è quasi certa l'apertura di una procedura d'infrazione per violazione della Direttiva 92/2011/CE "VIA" da parte della Commissione Europea». Ci sarebbero tre errori "clamorosi" - sostiene De Sanctis - che porterebbero ad una denuncia alla corte europea:
[Riepilogo tre errori compiuti dal Comitato VIA, sorti a paragone con il Decreto legislativo 152/2006 "Testo unico dell'ambiente"]
1. Il comitato doveva fare direttamente la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale nazionale e non la più semplice verifica di assoggettabilità fatta dalla Regione, perché il progetto si compone non solo dei serbatoi ma anche di modifiche all’assetto portuale.
2. La Regione si è impossessata in maniera illegittima di una competenza non sua ma del Ministero dell'Ambiente.
3. La Regione nel verbale in cui si decise per la non assoggettabilità a V.I.A. del deposito GPL si limitò a dire che ci sarebbe voluta un'altra procedura autorizzativa specifica per la colmata. Quindi: da un lato ha approvato un progetto di cui la colmata è parte integrante, dall'altro ha dichiarato che c'è bisogno di un iter aggiuntivo.
- Sempre a giugno vengono protocollate in comune quasi 2000 osservazioni e pareri da parte dei cittadini e degli aventi interesse, riguardo il progetto di deposito del GPL Il fronte del no al deposito costiero della società controllata da Walter Tosto è nutrito, e dell'esito delle consultazioni svolte dovrà inevitabilmente tenerne conto il Ministero dello Sviluppo economico a cui spetterà la decisione finale. I motivi del no:
A. Eventuali casi di incendio, scoppio, contaminazione, o legate a frane, terremoti, tsunami.
B. Il pericolo legato al terrorismo: nell'era degli attentati, un impianto di stoccaggio gpl da 25mila metri cubi potrebbe rendere Ortona un possibile bersaglio.
C. La mancanza di una viabilità alternativa al voluminoso traffico pesante che partirà dal deposito di gpl e attraverserà Via Cervana, una strada trafficatissima, soprattutto in estate.
Quest’ultimo punto ha poi portato il consigliere regionale Camillo D'Alessandro ad invitare pubblicamente la Seastock a sospendere il progetto. Un’ulteriore problematica da non sottovalutare è quella sollevata dal comitato porto, che aveva evidenziato come il progetto fosse in contrasto sia con il piano regolatore vigente (risalente al 1969) sia con quello adottato nel 2015.
- 16 giugno 2016: con delibera n.72, il consiglio comunale di Ortona esprime all'unanimità parere contrario all’insediamento del deposito GPL
Con voti favorevoli unanimi, resi per alzata di mano, si delibera:
1. Di prendere atto della contrarietà della città di Ortona, manifestata attraverso l’ingente numero di osservazioni presentate ed in via di presentazione e attraverso il cospicuo numero di firme di cittadini di Ortona, contrari all’impianto in oggetto;
2. Di esprimere parere contrario all’insediamento del deposito GPL in area portuale presentato dalla società Seastock srl;
3. Di ritenere il presente parere negativo espresso all’interno ed in conformità dell’art. 24 D.Lgs. n.105/15 con ogni conseguenziale statuizione successiva.
Clicca QUI per il resoconto stenografico del Consiglio Comunale straordinario del 16/6/2016 tenutosi presso la Sala "Eden"
- 22 giugno 2016, Roma, Palazzo Madama. Interrogazione del senatore Razzi sul GPL ad Ortona
Il senatore Razzi presenta a Palazzo Madama una interrogazione ai ministri dello sviluppo economico, dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e delle infrastrutture e dei trasporti circa la scelta della costruzione di un deposito di GPL, "bomba da 25.000 metri cubi nella città di Ortona situata circa 50 metri più in basso rispetto al centro storico, rappresentando così un vero e proprio pericolo e che deturpa il paesaggio, danneggiando altresì sensibilmente il turismo in tutta la zona". Qui l’interrogazione completa.
- Luglio 2016: Walter Tosto organizza incontro per deposito GPL
Nonostante la delibera del consiglio comunale che all'unanimità si è espresso contro il deposito di Gpl della Seastock e nonostante le oltre 2000 osservazioni dei cittadini, continua l'opera di convincimento della società che martedì 26 luglio organizzerà, tardivamente, un incontro con i cittadini.
«Tutto questo non servirà a far cambiare idea agli ortonesi», dice il consigliere Leo Castiglione, «che hanno deciso di unirsi e lottare per evitare che la città perda definitivamente la sua vocazione turistica. Al di là delle informazioni e del numero di cittadini che vi accedono non vi è alcun dubbio sulla volontà della città in merito alla realizzazione del deposito, gli ortonesi non lo vogliono e il consiglio comunale facendosi portatore della volontà dei cittadini ha elaborato un documento in tal senso. Certo l'imprenditore continua nella sua opera di propaganda nella speranza di convincere il Ministero che il territorio non sia tutto contrario, ma noi questo non lo permetteremo e continueremo anche attraverso nuove azioni, se necessario, a mostrare quale sia la vera volontà della nostra comunità».
- Settembre 2016: il Ministero dell’Ambiente chiede lumi alla Regione su mancata Valutazione d'Impatto Ambientale (VIA)
Il Ministero dell'Ambiente ha chiesto lumi alla Regione Abruzzo sulla mancata sottoposizione a Valutazione di impatto Ambientale dell'impianto GPL di Ortona dell'azienda Seastock. Il Ministero è intervenuto dopo che la Stazione Ornitologica Abruzzese aveva, leggi alla mano, evidenziato che la regione Abruzzo aveva sbagliato clamorosamente su due fronti, in primo luogo usurpando competenze nazionali in quanto la procedura spettava al Ministero dell'Ambiente e, in secondo luogo, stabilendo di non sottoporre a V.I.A. l'impianto limitando il procedimento alla semplice fase di assoggettabilità a V.I.A. quando la norma inequivocabilmente richiede la V.I.A. diretta per interventi di questo genere.
De Sanctis: «Ci aspettavamo una presa d'atto della Regione che invece risponde senza citare le norme ma cercando di svicolare con argomenti laterali e non coerenti».
Inizialmente la cittadinanza non era stata coinvolta e poi a cose fatte, dopo aver prodotto una delibera e un parere favorevole in conferenza di servizi, l’amministrazione comunale ha detto no. Un no che però non convince Febbo (presidente della commissione di vigilanza) che oggi parla di «finta contrarietà per gettare fumo negli occhi degli ortonesi». La vicenda del deposito di Gpl ricorda quanto sta accadendo sul dragaggio del porto di Ortona per il quale, a più riprese, proprio Febbo ha prima segnalato e poi denunciato le modalità «insufficienti e colpevolmente latitanti» degli iter autorizzativi e procedurali.
«Le due vicende sembrano intrecciarsi», insiste il presidente della Commissione Vigilanza «perché se è vero che per il progetto della Seastock è tutto fermo sui tavoli del Ministero e i tempi si stanno notevolmente dilatando, per il dragaggio abbiamo assistito a una serie di ricorsi fino alla sentenza del Consiglio di Stato che ha affidato i lavori alla seconda ditta in graduatoria mentre al Tar pende ancora un altro ricorso. Ricordo che non c’è nessuna indicazione su come dovranno essere smaltite le sabbie scavate che nel frattempo saranno depositate sulla stessa banchina dove dovrebbe nascere il deposito di Gpl. È una semplice coincidenza? A pensar male si fa peccato ma molto spesso ci si indovina. Forse si attendeva con trepidazione la sentenza del Consiglio di Stato per poi decidere sul deposito? Bisogna tenere in debita considerazione che il costo dello smaltimento è considerevole, si parla di oltre 4 milioni di euro, e non vorrei che qualche privato, forse uno in particolare, possa proporsi per trovare la soluzione al problema».
- Novembre 2016: il Ministero dello Sviluppo economico invia una nota al comune, invitandolo ad essere più chiaro sulla sua posizione È arrivata in Comune una nota del Ministero dello Sviluppo Economico sul procedimento di autorizzazione alla costruzione ed esercizio del deposito costiero per stoccaggio GPL della ditta Seastock. La nota è indirizzata alla direzione regionale dei Vigili del Fuoco, al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, alla Regione Abruzzo e, per conoscenza, alla Capitaneria di Porto di Ortona, al Ministero dell’Ambiente, al Ministero dell’Interno, al comando provinciale dei Vigili del Fuoco, al Comune di Ortona e alla Seastock.
Dalla nota si evince chiaramente che il Comune di Ortona ha avuto un comportamento contradditorio, rilasciando nel luglio 2014 un parere di massima favorevole, ai fini urbanistici, alla costruzione dell’impianto e poi, il 16 giungo 2016 si è espresso negativamente all’insediamento «per motivi di sicurezza salute pubblica e possibili contrasti urbanistici con il nuovo piano regolatore portuale».
Per questo la Capitaneria di Porto di Ortona ha richiesto chiarimenti al Comune, lo scorso 26 giugno ma, non ricevendo risposte, ha comunicato che risulta concluso il procedimento in essere presso i loro uffici, restando in attesa di determinazioni dei ministeri dello sviluppo economico e dell’industria. Sul caso si sono espressi praticamente tutti:
- La Regione Abruzzo ha rilasciato il proprio parere favorevole all'esclusione della procedura di VIA
- Il Comitato tecnico regionale Abruzzo ha rilasciato il nulla osta di fattibilità al rapporto preliminare di sicurezza con prescrizioni
- L'Agenzia delle dogane e dei monopoli ha rilasciato parere favorevole «fatte salve eventuali prescrizioni tecniche e amministrative»
- Parere favorevole anche della provincia di Chieti
- Prima un sì e poi un no da parte del Comune
«A questo punto - commentano i consiglieri comunali Vincenzo Polidori, Patrizio Marino, Leo Castiglione, Franco Musa, Carlo Ricci - pensiamo che il Comune debba intervenire, perché è proprio ciò che il Ministero dello Sviluppo Economico vuole conoscere, lasciando intendere che il procedimento sia ancora aperto».Secondo i consiglieri il Comune di Ortona deve valutare attentamente le osservazioni dei cittadini, poiché dovrà rilasciare il titolo abilitativo alla costruzione: «in questa fase il sindaco deve dire alla città se è contrario davvero al progetto della Seastock, senza rimpallare le responsabilità ai vari enti».
La nota del Ministero dello Sviluppo Economico si conclude con l’invito a far conoscere quello che gli enti intendono fare, dopo l’attento esame delle osservazioni se, cioè, ritengono di modificare il loro parere impartendo ulteriori prescrizioni o se restano confermate quelle già imposte.
I consiglieri di minoranza chiedono dunque un confronto aperto con il sindaco e l’amministrazione per trovare una soluzione condivisa, magari servendosi della consulenza di esperti del settore.
- Luglio 2017: la giunta Castiglione si schiera per il no al GPL. Revocata la delibera della giunta d’Ottavio È stata revocata, con delibera di giunta 7 luglio 2017 n. 86, la delibera del 28 febbraio 2014 in cui la giunta d’Ottavio manifestava una volontà d’intenti a favore della realizzazione del deposito Gpl della Seastock srl, società controllata da Walter Tosto, che porta la firma dell'ingegnere Massimo Mauro.
La delibera votata dalla precedente amministrazione è stata revocata per dare seguito alla volontà del Consiglio Comunale che in data 16 giugno 2016 con delibera n.72 aveva espresso la piena e unanime contrarietà all’insediamento.
Inoltre la revoca tiene conto della contrarietà espressa dalla cittadinanza sia attraverso la consultazione pubblica come previsto sia attraverso altre manifestazioni come quella qualificata del comitato porto del 9/06/2016 in cui si evidenziavano chiare criticità su possibili contrasti urbanistici tra il progetto dell’insediamento e il PRP.
LA DELIBERA Il consiglio delibera di revocare la deliberazione della Giunta Comunale n. 31 del 28.02.2014, ad oggetto “Manifestazione di interesse alla richiesta della Walter Tosto S.p.A di attivazione della procedura amministrativa interistituzionale per realizzazione deposito GPL in ambito di area portuale dedicata del Comune di Ortona sopra descritta, essendo il contenuto di tale atto incompatibile sia con l’idea di sviluppo territoriale della cittadinanza sia con la valutazione dei pubblici interessi coinvolti dal progetto di che trattasi, così come emerso all’esito della consultazione pubblica di cui all’art. 24 del D.Lgs. n. 105/2015 e della più volte citata deliberazione del Consiglio comunale n. 72 del 16.06.2016.
- Luglio 2017: Il sindaco Leo Castiglione, accompagnato dal suo consulente Tommaso Giambuzzi e dal geometra Americo Di Nicolantonio dell’ufficio tecnico del Comune di Ortona, si è recato al Ministero dello Sviluppo Economico per conoscere lo stato dell’iter autorizzativo Il sindaco Leo Castiglione, è stato ricevuto al Ministero dello Sviluppo Economico dal Dirigente Generale per la sicurezza dell’approvvigionamento e per le infrastrutture energetiche, Gilberto Dialuce, dal dirigente Guido Di Napoli e dalla responsabile del procedimento Lorella Loverde.
Nell’incontro, la delegazione ortonese guidata dal neo sindaco ha chiesto di conoscere lo stato dell’arte dell’iter autorizzativo, apprendendo così che il Ministero sta ancora valutando dei pareri e che solo dopo la valutazione sarà indetta una conferenza di servizi che porterà alla decisione finale. Il sindaco ha chiesto al Ministero di tenere in debita considerazione, così come previsto dalla normativa, l’esito della consultazione popolare che ha espresso chiaramente la contrarietà della città alla realizzazione del deposito Gpl.
L’ing. Giambuzzi, con una dettagliata relazione, depositata insieme ad altri atti, ha evidenziato alcune criticità procedurali che attengono alla fattibilità dell’insediamento, tra cui l’interferenza dell’insediamento con il progetto di dragaggio del porto. Per cui è stato anticipato al Ministero che il Comune di Ortona chiederà la sospensione immediata del procedimento in attesa del termine del dragaggio già appaltato. Inoltre il Comune di Ortona presenterà ulteriori osservazioni sugli aspetti critici che sono emersi, come la conformità urbanistica dell’intervento in relazione al rapporto di sicurezza, già espresso in parte in alcune osservazioni presentate dai cittadini.
Castiglione ha anche annunciato che andrà in delegazione personalmente al Comitato Tecnico Regionale per chiedere la revisione della risoluzione del 22 giugno che ha concesso il NOF, nulla osta di fattibilità, avendo rilevato dei vizi procedurali in merito.
- Settembre 2017: arriva il parere contrario dall’Autorità portuale Il sindaco Leo Castiglione annuncia con soddisfazione che l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale ha dato «parere sfavorevole in ordine alla valutazione dell’istanza presentata dalla società Seastock S.r.l. per la realizzazione di un deposito di 25mila metri cubi di Gpl nel porto di Ortona.
L’Autorità di Sistema presieduta da Rodolfo Giampieri, competente al rilascio della concessione demaniale, interpellata dal Ministero dello Sviluppo Economico, lo scorso 27 settembre attraverso il suo Comitato di Gestione ha approvato una relazione tecnico-amministrativa che mette in evidenza le sostanziose incongruenze del progetto presentato dalla società del Gruppo Tosto srl e relativo a un deposito di ricezione, stoccaggio e scarico di Gpl nell’area a nord dello scalo ortonese. Il procedimento infatti si compone di tre filoni: quello per il rilascio della concessione demaniale che dopo la riforma del sistema delle autorità portuali è passata dalla Capitaneria di porto di Ortona all’Adsp di Ancona; il procedimento autorizzativo incardinato presso il Ministero dello Sviluppo Economico e quello relativo al rilascio del Nulla Osta di fattibilità tecnica curato dal Comitato Tecnico Regionale della Direzione regionale dei Vigili del fuoco.
Entrando nello specifico, la delibera del comitato di gestione votata all’unanimità segnala una sostanziale incompatibilità del progetto sia secondo il Piano Regolatore Portuale vigente che quello adottato nel giugno 2015; una carenza progettuale sull’impatto del traffico stradale che nei periodi di massima attività prevede il passaggio giornaliero di 61 veicoli, nonché una indeterminatezza progettuale a riguardo delle opere di innesto tra i binari che dal deposito dovrebbero congiungersi alla rete ferroviaria esistente. Insufficienze che giustificano il parere sfavorevole alla richiesta di concessione cinquantennale fatta dalla Seastock.
"Un aspetto politico che voglio evidenziare – continua il Sindaco – è il voto unanime del Comitato di cui fa parte anche Tommaso Coletti che evidentemente ha compreso le ragioni di una comunità e non più solo quelle di pochi amministratori. Infine rivolgo un invito all’imprenditore per fare un passo indietro, l’amministrazione non vuole impedire l’attività di impresa purché essa sia compatibile con lo sviluppo e sicurezza dell’intera comunità".
I riferimenti di questa cronistoria, oltre alle normative vigenti, sono alcuni articoli presi da quotidiani locali cartacei e online. Fra le varie fonti, si segnalano: Il Centro, PrimaDaNoi.it, CityRumors.it, Rete8.it.
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