Venerdì 1 dicembre, Enzo d'Ottavio, con la sua nuova associazione Abruzzo in Movimento, ha tenuto, presso l'auditorium Sala Eden, una conferenza dal titolo "Sviluppo e occupazione nel territorio: quali strategie per l'agroalimentare?".Sono intervenuti il prof. Angelo Cichelli ("G. D'Annunzio" Chieti-Pescara), il prof. Marcello Salerno (sindaco di Ari e docente presso la "Aldo Moro" di Bari), Alessandro Patuto (presidente della cooperativa olearia larinese) e Guido Emiliani (agronomo, ricercatore universitario e responsabile di Micoperi "Blue Growth").

Noi di 66026 abbiamo colto l'occasione per fare qualche domanda all'ex sindaco, che dalle sue dimissioni nello scorso febbraio non ha più rilasciato dichiarazioni pubbliche. Di seguito una nostra mini-intervista.
Perché ha pensato di organizzare un convegno di questo tipo?
È stata un’iniziativa voluta e promossa dall'associazione culturale "Abruzzo in Movimento" che adesso ho l’onore di presiedere. Associazione che si è costituita ad Ortona nel mese di settembre e che ha tra i suoi scopi quello di diffondere la cultura socio-economica sul territorio. È stata la nostra prima uscita pubblica ed abbiamo scelto questo argomento perché riteniamo sia di estrema importanza per la vocazione naturale del nostro territorio. Penso che il convegno abbia destato particolare interesse, e sono sicuro che dagli oratori siano venuti fuori spunti di riflessione di cui fare tesoro.
Cosa l’ha spinta a fondare questa associazione? E perché chiamarla Abruzzo in Movimento?
È stato sempre un mio desiderio quello di dar vita ad un’associazione culturale. È da anni che ci penso e finalmente ho incontrato degli amici che hanno subito aderito a questa iniziativa che mi permette di affrontare i temi legati alla nostra terra con un entusiasmo nuovo. Già il nome ed il logo, in cui sono raffigurati i contorni geografici della nostra Regione, la dicono lunga: ci vogliamo occupare di tutti gli aspetti legati alla cultura del territorio, come quelli di venerdì ma anche riguardanti l’arte, la musica, gli studi storici, e molto altro. Essendo poi un’associazione culturale è chiaro che il suo orizzonte non sia limitato alla sola città di Ortona. Infatti annoveriamo già diversi soci che vivono in paesi vicini come Francavilla, Tollo, Canosa, Orsogna, Lanciano, Castelfrentano, San Vito, Fossacesia, per citarne alcuni. Per questo abbiamo intenzione di organizzare altri incontri pubblici fuori Ortona.
Fra gli scopi di questa associazione ce ne sono di politici?
Questa associazione non ha assolutamente fini politici, né mire politiche. È un’associazione, ripeto, che ha come obiettivo quello di diffondere la cultura nelle sue più svariate forme. È un contesto fatto di competenze trasversali e di persone che hanno già altre esperienze associative.
Dunque non c’è un pensiero alle prossime elezioni regionali?
Credo che il lavoro di questa associazione sia fine a sé stesso. Ho sempre pensato, dopo la mia esperienza amministrativa cittadina, di mettere insieme, in un gruppo, delle persone che in base alle esperienze di ciascuno, potesse contribuire alla valorizzazione del territorio.

A proposito della sua esperienza da sindaco di Ortona. Visto che non lo ha ancora fatto da nessuna parte, può tracciare un bilancio degli scorsi cinque anni?
Sono davvero contento e felice di aver fatto questa esperienza. Innanzitutto mi sentirò sempre onorato di essere stato votato dal 74,5% degli ortonesi. Ma di più sono soddisfatto di un’esperienza di sindaco che rivendico come positiva sotto tutti i punti di vista, non solo personale, di percorso di vita, ma soprattutto amministrativo. Rivendico il mio lavoro per rispondere anche a quel troppo ricorrente “non hanno fatto niente”, riferito alla mia amministrazione. In realtà di cose ne abbiamo fatte e i risultati sono visibili. Molti di questi risultati stanno vedendo la luce adesso. Pensiamo ai lavori pubblici, dove sono state realizzati una trentina di interventi, utilizzando sino all'ultimo centesimo i mutui che la mia amministrazione è stata capace di ottenere per un totale di oltre 4 milioni di euro. Il primo intervento è stato il rifacimento del manto erboso dello stadio, per passare alla ristrutturazione, in parte, di alcuni edifici scolastici e al completamento del secondo tratto di via della libertà, per finire i due interventi sul Municipio e sul mercato coperto. Per non parlare dell’attenzione in ambito culturale, sociale e, soprattutto nel campo del bilancio. Come si evince dalla relazione di fine mandato abbiamo lasciato i conti in ordine. È una cosa a cui andrebbe dato atto e di cui la mia amministrazione deve andare fiera.
Ma ci sono stati, oggettivamente, diversi problemi. Ne è consapevole?
La mia amministrazione è partita con un gruppo molto forte e anche in seguito, ha avuto persone molto qualificate e capaci di portare avanti una azione di governo. Purtroppo ci sono stati all'interno della maggioranza alcuni soggetti che fin dall'inizio hanno portato avanti una strategia mirata alla mia estromissione politica, seminando zizzania e spesso bloccando i progetti in essere. In sostanza non ho mai avuto una maggioranza di governo veramente coesa che mi avrebbe dovuto sostenere.
E cosa pensa della nuova amministrazione?
Sulla nuova amministrazione non ho elementi per giudicare. Non vedo nulla. Quello che si vede è ancora retaggio della nostra amministrazione.
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