Si è tenuta nel pomeriggio di giovedì 18 gennaio, presso Palazzo Corvo, l'assemblea pubblica, prevista dalla legge (art. 162 del Testo Unico degli Enti Locali e art. 70 dello Statuto del Comune di Ortona), in vista del bilancio di previsione 2018-2020 che prossimamente la giunta Castiglione dovrà portare in consiglio comunale. L’assemblea, che funge da consultazione della cittadinanza da parte degli amministratori, anche se solitamente, come in questo caso, non molto partecipata, è stata presieduta dal sindaco Leo Castiglione e dall’assessore al Bilancio Francesco Falcone, insieme al dirigente di settore (servizi finanziari e risorse umane) Alberto De Francesco. Presenti in platea l’assessore Gianni Totaro, i consiglieri comunali di maggioranza Fabrizio Leonzio, Antonello Di Deo e Nicoletta Di Meo e di minoranza Nadia Di Sipio. Di seguito riportiamo un sunto delle parole dei protagonisti dell'assemblea.

Gli interventi del sindaco. Castiglione: «Ereditiamo un bilancio “difficile”. La situazione delle casse comunali è molto delicata. Abbiamo fatto scelte importanti che in questi anni potranno migliorare la situazione economica attuale. Continueremo su questa linea del sanare i debiti che il Comune si è trascinato dietro. La città si è già tolta la zavorra del debito Seccia, che grava su Ortona dal 1989, in seguito al giudizio di ottemperanza (che obbligava il Comune al risarcimento, ndr). Avrebbe fatto comodo un mutuo di 480 mila euro per opere pubbliche piuttosto che per questi motivi». Infatti, nell’ultimo consiglio comunale, come dichiarato dall'Assessore Falcone nei punti all’ordine del giorno III e IV:
sono stati dedicati proprio alla risoluzione di questo gravoso debito riconosciuto furi bilancio. «Questo ci porterà a fare meno investimenti – ha concluso sul punto il sindaco – ma siamo certi che tra 5 anni lasceremo una città in condizioni economiche migliori di oggi».
«Affianco a ciò – ha proseguito Castiglione – abbiamo pensato ad un piano di investimento, seppur molto ridotto, a fronte di 400-450 mila euro di mutui. Daremo un segnale forte per quanto riguarda la situazione delle strade extraurbane. Impegneremo il 50% di questi mutui per queste strade. Altro punto sarà il turismo dove ragioneremo dalla progettazione alla fase finale. Per fare questo ci sarà bisogno di uffici e personale preparato. Faremo inoltre un mutuo per la videosorveglianza, con un piano attento e oculato per garantire la sicurezza in zone lontane e abbandonate. Sulla cultura prevediamo un mutuo di circa 100 mila euro per il teatro e il polo museale. Infatti questa amministrazione intende realizzare un polo museale a Palazzo Farnese che riunisca tutti i musei, ritenendo che oggi il patrimonio culturale della nostra città sia un po’ disperso. Vorremmo, anziché mettere in rete questi musei, accentrarli in un unico sito, prevedendo il pagamento di un biglietto per l’accesso dei visitatori. Palazzo Farnese sarà dunque il centro culturale della nostra città dove verranno ospitati gli altri centri museali ora sparsi sul territorio. Sant’Anna sarà invece il polo centrale per quanto riguarda la biblioteca. Sulla privatizzazione del teatro siamo già intervenuti in maniera provvisoria e presto ci sarà un bando per la sua gestione. Così sarà anche per gli impianti sportivi».
«Riguardo ai servizi per la scuola, il servizio mensa verrà migliorato per quanto riguarda la qualità del cibo offerto con un menu biologico e con prodotti a “km 0”. Chiederemo inoltre l’apertura di un altro centro cotture, in quanto attualmente soltanto uno è in funzione. In merito al trasporto scolastico, registriamo come questo servizio costi alla comunità circa 300 mila euro, a fronte di soli 28 mila euro di entrate. Abbiamo deciso quindi di intervenire, ottimizzando questo servizio. Le famiglie, sommando quello della mensa, devono sopportare un costo importante e preferiscono rinunciare allo scuolabus per i propri figli (abbiamo conteggiato circa 70 bambini). Ottimizzando invece quindi strategicamente i punti di raccolta, e chiedendo un piccolo sacrificio da parte delle famiglie nell’accompagnare i bambini al punto raccolta, non faremo più pagare questo servizio di trasporto alle famiglie. Abbiamo in mente, inoltre, due cose fondamentali per la scuola: adeguare l’edilizia scolastica esistente e, successivamente, realizzare un polo scolastico all’avanguardia».
Infine Castiglione ha voluto rimarcare come la sua amministrazione comunale abbia «ridotto i settori dirigenziali da 4 a 3 uffici, cercando di contrarre al massimo la spesa pubblica».
«Siamo pronti – ha ripreso il sindaco – a migliorare la situazione economico-finanziaria da noi ereditata con veri sacrifici. Chiediamo che la partecipazione dei cittadini non sia solo di facciata ma anche concreta. Questa partecipazione della comunità è volta fare pagare tutti di meno, e non soltanto qualcuno. Così la cittadinanza, impegnandosi, potrà aiutare a farci realizzare questi progetti tra alcuni anni.
Voglio trasmettere un messaggio di fiducia alla città – ha concluso il primo cittadino –perché ci sono le condizioni per poter ripartire, e dovremmo essere bravi a lavorare nella direzione di poter ottenere quanti più finanziamenti europei facendoci trovare pronti e preparati per ogni bando».
Le parole dell'assessore al Bilancio. «Sulla nostra situazione economico-finanziaria –ha esordito Falcone – pesano due aspetti importanti: rigidità della spesa e scarsi incassi. Per cui, dopo aver coperto spese che non possono essere compresse, risulta difficile poter fare investimenti. La scarsa propensione all’incasso dei crediti che l’ente aveva ci costringe quindi, per legge, a non utilizzare delle risorse. Il che rende tutto ancora più rigido».
«La prima cosa fatta da questa amministrazione è stata di chiedere ai dirigenti una stima dettagliata delle spese e delle entrate, per poter essere il più precisi possibile. Nel predisporre il nostro bilancio, che è ancora in fase di progettazione, una delle priorità che l’amministrazione si è data è quella di riconoscere e sanare i debiti. Il primo elemento inserito è stato quello di una riserva (mutuo) che ci permette nel triennio di coprire i debiti immediati. Avremmo potuto contrarre mutui fino a 5 milioni anziché 500 mila euro, come invece abbiamo fatto. Sarebbe stato facile quindi fare investimenti, ma le nostre casse ci dicono che interessi e costi futuri non verrebbero ripagati. Abbiamo infatti analizzato la nostra capacità di indebitamento, ossia la capacità dell’ente di rimborsare i mutui. Alla luce di questo, risulta che l’ente abbia in essere circa 250 mutui e versa ogni anno 1 milione e 300 mila euro di interessi passivi».
Entrando nel merito del bilancio futuro dell’amministrazione Castiglione, l’assessore ha proseguito dicendo che al momento «siamo bene o male al 90-95% del lavoro. Pur prevedendo di migliorare molti servizi – ha riferito Falcone – la previsione di spesa è stata calcolata per ciò che il comune ha avuto in essere. Dobbiamo ancora trovare la quadratura completa e stiamo aspettando alcune informazioni e stime per rendere più precise le previsioni».
«In termini di dipendenti comunali, su nove pensionamenti ne verranno rimpiazzati quattro. Cercheremo inoltre di comprimere gli interessi passivi, pensando di recuperare dei crediti che il Comune vanta per una serie di servizi in essere e che ci permetterebbero di abbattere l’anticipazione di cassa. Per tanto, i fondi per lo sviluppo della città saranno ottenuti soltanto da mutui. Inoltre, in ragione di ciò, non abbiamo certezza – ha concluso l'assessore Falcone – di poter alienare molti beni ed immobili comunali, per mancanza di stime accurate».

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