
(Articolo a cura di Antonio Di Carlo)
Il 4 marzo voteremo con il Rosatellum, la legge elettorale approvata in Parlamento lo scorso 3 novembre. Il Rosatellum dà luogo ha un sistema elettorale di tipo misto, che cioè assegna i seggi per 1/3 con criterio maggioritario e per i restanti 2/3 con metodo proporzionale. Quindi:
• Dei 630 deputati da eleggere alla Camera sul piano nazionale, 232 saranno eletti con sistema maggioritario in altrettanti collegi uninominali, mentre 386 con metodo proporzionale all’interno dei vari collegi plurinominali. I restanti 12 seggi saranno espressi dagli italiani all’estero. Per quanto riguarda l’elezione dei deputati abruzzesi, nella nostra Regione abbiamo 5 collegi uninominali (che esprimeranno quindi 5 deputati) e due collegi plurinominali (nei quali verranno eletti 9 deputati). In totale, l’Abruzzo manderà a Montecitorio 14 deputati.
• Dei 315 senatori da eleggere in Senato a livello nazionale, 116 saranno eletti con sistema maggioritario in altrettanti collegi uninominali, mentre 193 con metodo proporzionale all’interno dei vari collegi plurinominali. I restanti 6 seggi saranno espressi dagli italiani all’estero. Per quanto riguarda l’elezione dei senatori abruzzesi, nella nostra Regione abbiamo 2 collegi uninominali (che esprimeranno quindi 2 senatori) e un collegio plurinominale, coincidente con l’intero territorio regionale (in cui verranno eletti 5 senatori).
Cosa significa maggioritario? Che significa collegio uninominale? Il sistema d’elezione di tipo maggioritario premia con un unico seggio il più votato all’interno di un collegio elettorale che spesso – come nel nostro caso – è di tipo uninominale, cioè contiene un nome per ogni partito o coalizione. In sostanza, viene eletto il solo candidato che ottiene più voti in un determinato collegio, ad esempio il cosiddetto “Ortona-Lanciano-Vasto”. Tutti gli altri perdono. Semplificando in una frase: il primo prende tutto (“the winner takes all”, come dicono gli inglesi).
Cosa significa proporzionale? Che significa collegio plurinominale? Il sistema d’elezione proporzionale attribuisce i seggi in base alla consistenza elettorale di una lista, quindi proporzionalmente ai voti raccolti. Ogni lista presenta più nomi di candidato (da qui il termine plurinominale), per cui più voti prenderà quella lista, più candidati di quella lista “scatteranno”, ovvero saranno eletti. Nel nostro caso questi candidati figureranno sulla scheda elettorale, all’interno di liste corte (min 2 nomi; max 4 nomi) e in un determinato ordine d’elezione (da qui la dicitura listini bloccati). Se, per esempio, ad una lista spetta un solo seggio, sarà eletto il capolista; se invece gliene spettano due, entrerà anche il secondo; e così via. Tuttavia, ci sono delle soglie di voti minime da raggiungere, a seconda dei casi, per partecipare alla spartizione dei seggi (soglia di sbarramento). Per le singole liste – che siano collegate in coalizione o che corrano da sole – la soglia di sbarramento è pari al 3% dei voti validi sul piano nazionale. Invece, per quanto riguarda le coalizioni, è necessario che queste raggiungano, sempre sul piano nazionale, almeno il 10% dei voti validi, e che abbiano al loro interno almeno una lista che si attesti su un consenso minimo pari sempre al 3% nazionale.
LA CIRCOSCRIZIONE ABRUZZO
Ricapitolando. La circoscrizione abruzzese è modulata dal Rosatellum sulla base di una popolazione complessiva di 1.307.309 abitanti (Censimento Istat 2011). La Legge elettorale le assegna poi cinque collegi uninominali per la Camera dei deputati e nove seggi plurinominali (per un totale di 14 deputati). Per il Senato della Repubblica sono assegnati, invece, due collegi uninominali e cinque seggi plurinominali (in totale 7 senatori).
IL COLLEGIO ORTONA-LANCIANO-VASTO
Camera. Sicuramente avrete sentito parlare spesso del collegio cosiddetto “Ortona-Lanciano-Vasto” (tecnicamente denominato "Abruzzo-05"). Questo è il collegio per l’elezione del deputato uninominale che abbraccia un territorio di 250.328 abitanti, di cui Ortona, Lanciano e Vasto sono i maggiori centri (vedi area colorata in giallo, collegio “U01”, figura 1). L’altro collegio che ci interessa da vicino è quello che viene chiamato “Chieti-Pescara”, che comprende una popolazione di 766.936 abitanti (vedi area “P01", fig. 1); si tratta del collegio plurinominale all’interno del quale eleggeremo gli altri cinque deputati presenti fra i vari listini.

Figura 1 - Collegi uninominali e plurinominali Abruzzo-Camera (Fonte: parere Commissione esperti DPCM 15/11/2017)
Senato. Lo stesso collegio “Chieti-Pescara” serve per eleggere il senatore nell’uninominale (vedi area gialla, “U01”, fig. 2); gli altri cinque senatori saranno eletti in un collegio unico che comprende l’intero Abruzzo (“P01”, fig. 2).

Figura 2 - Collegi uninominali e plurinominali Abruzzo-Senato (Fonte: parere Commissione esperti DPCM 15/11/2017)
LA SCHEDA ELETTORALE. COME SI VOTA?
Si vota in maniera identica sia sulla scheda per la Camera sia sulla scheda Per il Senato. Le schede (prendiamo come esempio la figura 3) recano i nomi dei candidati nel collegio uninominale, scritti entro un apposito rettangolo, sotto il quale è riportato, entro un altro rettangolo, il simbolo della lista alla quale il candidato è collegato. Accanto allo stesso simbolo, nello stesso rettangolo, sono elencati i nomi i candidati nel collegio plurinominale, secondo il rispettivo ordine di presentazione. In caso di coalizione, i rettangoli di ciascuna lista e quello del candidato nel collegio uninominale sono posti all’interno di uno stesso rettangolo.
N.B. L’ordine delle coalizioni e delle liste presenti nella scheda è stato estratto sabato 16 febbraio dalla Prefettura di Chieti: CLICCA QUI PER VEDERE I FACSIMILE DEFINITIVI DELLE SCHEDE CHE SARANNO DISTRIBUITE NEI NOSTRI COLLEGI

Figura 3 - Modello scheda elettorale-Camera
Prima di vedere come si vota nella pratica, vi invitiamo a dare un'occhiata, cliccando QUI, a quali sono i candidati che possiamo prendere in considerazione, cioè i candidati presenti nei nostri collegi.
L’elettore può esercitare il suo voto in tre maniere possibili:
A) barrando solo il simbolo della lista proporzionale, quindi votando automaticamente anche il candidato uninominale collegato, indipendentemente dalla presenza o meno di una coalizione. Si tenga conto che, barrando il riquadro contenente il simbolo, e allo stesso tempo l’elenco dei candidati nel collegio proporzionale della lista medesima, il voto ha il medesimo effetto.

B) barrando sia la lista sia il candidato uninominale, purché quest’ultimo sia collegato alla lista proporzionale che lo appoggia (se non c’è una coalizione a supporto) oppure ad una di quelle che compone (se c’è) la coalizione. Di fatto, questo schema di voto sortisce gli stessi effetti dello schema A. Ma vale la pena considerarlo in quanto, in pratica, anche se priva di effetti particolari, è l’unica ipotesi che consente all’elettore di tracciare due “X” senza annullare la scheda. Infatti, non è consentito il voto disgiunto. Piuttosto, lo schema B può essere sintetizzato come l’esercizio di due voti coerenti.

C) barrando solo il nome del candidato al collegio uninominale. In questo caso, se il candidato è appoggiato da una coalizione, questo voto va ad attribuirsi “pro quota” tra le liste della coalizione, cioè in proporzione ai voti ottenuti da ciascuna nel collegio uninominale. Ad esempio: se un candidato uninominale ha raccolto, secondo lo schema B, una quota di 90 voti, ed è sostenuto in quel collegio da due liste α e β, che nello stesso collegio hanno raccolto rispettivamente 200 e 400 voti, i 90 voti del candidato saranno ripartiti – proporzionalmente – per i 2/3 su β, che andrebbe a quota 460 voti, e per il restante 1/3 su α, che salirebbe invece a 230. Questo schema di voto, presumibilmente, potrà registrersi spesso durante gli spogli, potendo generare “sorprese”.

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