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Regionali, come si vota il 10 febbraio. La guida per l’elettore abruzzese


(Articolo a cura di Antonio Di Carlo)

Quando si vota. Dove si vota. Chi può votare. Per cosa bisogna votare. Come si vota.

Domenica 10 febbraio gli abruzzesi si recheranno alle urne per scegliere un nuovo Presidente e per rinnovare il Consiglio regionale attraverso l’elezione di nuovi consiglieri regionali. I seggi elettorali saranno aperti dalle 7:00 alle 23:00.

Potranno partecipare al voto tutti i cittadini abruzzesi (residenti in uno dei 305 comuni compresi nel territorio regionale) che abbiano compiuto diciotto anni entro lo stesso 10 febbraio 2019.

Ciascun elettore, quindi, potrà pronunciarsi attraverso il proprio voto nella scelta sia del nuovo Presidente della Regione Abruzzo che dei nuovi consiglieri regionali.

È possibile scegliere fino ad un massimo di due candidati consiglieri regionali, purché siano un uomo ed una donna e, soprattutto, che gli stessi siano schierati in appoggio allo stesso candidato presidente scelto dall'elettore. Per votare i candidati consiglieri bisogna scrivere i loro nomi e cognomi di fianco al simbolo del partito/lista in cui sono presenti.

Nella scelta dei consiglieri regionali ogni Provincia avrà i suoi candidati che l’elettore può votare in base alla sua residenza. In pratica, ciascuna lista schiera in ogni Provincia 8 candidati diversi, restando però nel complesso collegata allo stesso candidato presidente.

Ad esempio, i cittadini-elettori residenti ad Ortona e a L’Aquila avranno sulla scheda elettorale gli stessi candidati presidente, con le stesse liste collegate, però i candidati consiglieri "votabili" saranno diversi, perché le liste elettorali contengono nominativi differenti Provincia per Provincia. Questi candidati, però, non compariranno sulla scheda, dove invece ci saranno solo i simboli delle liste e i nomi dei candidati presidente ai quali sono collegate. Potete però consultare questo link in cui abbiamo raccolto tutti i loro nomi, Provincia per Provincia, lista per lista.

Nella scelta del Presidente, invece, l’elettore abruzzese – a prescindere da quale sia la sua Provincia di residenza – dovrà scegliere uno dei candidati. Questo perché il Presidente è eletto su base regionale. Per votare un candidato presidente è possibile barrare il suo nome, che comparirà sulla scheda insieme a tutte le liste che lo sostengono. Tuttavia, è sufficiente anche solo indicare il candidato consigliere perché, in tal caso, il voto andrebbe direttamente anche al candidato presidente, che raccoglie per sé i voti di tutte le sue liste.

IMPORTANTE: non è previsto voto disgiunto! Che cosa significa? In pratica, significa che non è possibile votare per il presidente “Caio” e allo stesso tempo per i consiglieri “Tizio” e “Tizia” candidati nella lista “X” a sostegno del presidente “Sempronio”. Viceversa, se si votano i consiglieri “Tizio” e “Tizia”, candidati nella lista “X” a sostegno del presidente “Sempronio”, non si può votare per il presidente “Caio”.

A questo punto, se ti interessava solo avere le informazioni "essenziali" su come si vota, puoi anche saltare tutta la parte successiva e andare direttamente alla fine dell’articolo, dove ci sono degli esempi pratici con i fac-simile della scheda elettorale. Se invece ora vuoi approfondire i meccanismi di voto, ti consigliamo di andare avanti con la lettura fino alla fine.

La legge elettorale regionale

L’elezione avverrà con una legge elettorale a base proporzionale ma che prevede un premio di maggioranza – che garantisce almeno il 60% dei seggi in Consiglio – da riconoscersi al candidato presidente che arriverà primo, a prescindere dalla quantità dei voti presi. In ogni caso, i seggi attribuiti alla maggioranza non potranno corrispondere a più del 65% degli scranni dell’Assemblea regionale, a garanzia della minoranza.

Soglie di sbarramento. Non sono ammesse all'assegnazione dei seggi le liste circoscrizionali il cui gruppo abbia ottenuto, nell'intera Regione, meno del 4% dei voti validi o del 2% se collegato a una coalizione che ha superato il 4%.

Come vengono eletti Presidente e consiglieri?

Sarà eletto presidente della Regione Abruzzo chi, fra i candidati presidente, avrà ottenuto più voti in assoluto in tutto l’Abruzzo, senza alcuna soglia di voti da raggiungere né ballottaggio. Ciascuno dei candidati alla carica di presidente è collegato ad una o più liste che contengono a loro volta 8 candidati alla carica di consigliere regionale per ogni Provincia. All'interno di queste liste dev'esserci un equilibrio fra donne e uomini (almeno 3 su 8 candidati deve appartenere ad uno dei due sessi). È contemplata quindi la doppia preferenza di genere, ossia: è possibile votare sia un candidato che una candidata, purché appartengano alla medesima lista. Inoltre – cosa molto importante – non è prevista la possibilità di effettuare un voto “disgiunto”, pertanto i candidati presidente e consiglieri che si intendono votare devono per forza appartenere alla stessa coalizione. In caso contrario il voto sarà considerato nullo.

Il Consiglio regionale

Il Consiglio regionale – che si riunisce a L’Aquila ma che ha una sede anche a Pescara – sarà composto da 31 membri, due dei quali saranno, di diritto, il Presidente eletto e il candidato presidente arrivato secondo. I restanti 29 membri corrisponderanno quindi a quei candidati alla carica di consigliere regionale che avranno ottenuto più voti personali, considerando però anche i voti complessivi dalla lista di appartenenza e al netto del premio di maggioranza.

In pratica, al termine dello spoglio viene determinato aritmeticamente (metodo D’Hondt) quanti seggi spettano a ciascuna lista. A quel punto, lista per lista, si mettono "in ordine" i singoli candidati in ordine decrescente in base a chi ha preso più voti, determinando così chi ha diritto a sedere in Consiglio regionale, misurando resti e quozienti elettorali, tenuto conto che i seggi a disposizione sono 29. Ma occhio alle circoscrizioni e al premio di maggioranza…

Le circoscrizioni elettorali

Ad ogni Provincia (circoscrizione elettorale) spetta un numero di consiglieri regionali in base alla popolazione. Le province di Pescara, Teramo e L’Aquila esprimeranno quindi 7 seggi ognuna, mentre quella di Chieti, la più popolosa, ne esprimerà 8

Premio di maggioranza e garanzia della minoranza

Ricapitolando. Abbiamo visto che in Consiglio regionale siedono 31 membri ma, dato che 2 di loro corrispondono al presidente eletto e al candidato presidente arrivato secondo, i consiglieri da eleggere sono in tutto 29. Alla maggioranza spetta da un minimo di 17 consiglieri ad un massimo di 19 mentre alla minoranza da 10 a 12, a seconda dall'esito del voto. Vediamo come.

Il premio di maggioranza garantisce al presidente eletto che il Consiglio regionale sia composto almeno per il 60% (ma non più del 65%) da consiglieri eletti all'interno delle liste ad esso collegate, qualora dai conteggi finali dovesse risultare che alla coalizione vincente spettino meno di 17 consiglieri (che corrisponde appunto al 60% dei posti in Consiglio). Invece, se la coalizione vincitrice dovesse, con i soli propri voti, raggiungere la quota di 17, 18 o di 19 consiglieri eletti (ossia il 60%-62,5%-65% dei seggi), il premio di maggioranza non scatterebbe, perché la maggioranza si sarà già guadagnata “da sola” quei consiglieri. Cosa che però non potrebbe accadere se il numero di consiglieri spettanti in base ai voti raccolti fosse superiore a 19. In quel caso interverrebbe il meccanismo di “garanzia della minoranza”, che bloccherebbe tale, sproporzionata, assegnazione.

I restanti seggi da assegnare (10, 11 o 12) saranno quindi considerabili ai fini dei calcoli per l’elezione dei candidati a consigliere nelle liste collegate ai candidati presidente “sconfitti”.

Qual è la differenza fra Giunta e Consiglio regionale?

Organo esecutivo della Regione, la Giunta è guidata dal Presidente eletto che, entro 15 giorni dalla sua proclamazione, nomina un massimo di 10 assessori (compreso il Vicepresidente). Il Presidente quindi è l’unica figura della Giunta eletta direttamente dai cittadini. Gli assessori e il Vicepresidente, invece, sono scelti liberamente dal Presidente dopo le elezioni, il quale li nomina potendoli scegliere fra gli eletti in Consiglio regionale, oppure fra “privati cittadini” (assessori esterni) ma fino ad un massimo di 2 assessori su 10.

La durata dell’intera legislatura regionale (Giunta più Consiglio) è vincolata alla durata della carica del Presidente. Se, ad esempio, il Presidente dovesse dimettersi, Giunta e Consiglio verrebbero sciolti, andando a nuove elezioni (com'è successo l’anno scorso con D’Alfonso).

Il Consiglio regionale è l’organo legislativo e rappresentativo della Regione e si pronuncia su questioni che, senza il consenso della sua maggioranza, non possono avere seguito.

La Giunta, come anche il Consiglio, ha sede sia a L’Aquila che a Pescara.

Gli schieramenti in campo

In questa tornata sono 4 i candidati alla carica di Presidente e sono, in ordine alfabetico (e nella foto in basso da sinistra a destra): Stefano Flajani, Giovanni Legnini, Sara Marcozzi e Marco Marsilio.

Stefano Flajani è sostenuto dal partito “CasaPound Italia”. In totale, Flajani è collegato a 4 liste circoscrizionali per un totale di 32 candidati sparsi in tutto il territorio regionale e divisi in egual numero in ogni provincia.

Giovanni Legnini è sostenuto da partiti di centrosinistra (“Partito Democratico”, “Liberi e Uguali”, “+Europa”, “Italia dei Valori”, “Centristi x l’Europa”) racchiusi in liste civiche (eccetto per il Pd che presenta liste proprie) e da due raggruppamenti civici (“Abruzzo Insieme”, “Abruzzo in Comune” e “Legnini Presidente”). In totale, Legnini è collegato a 28 liste circoscrizionali per un totale di 224 candidati sparsi in tutto il territorio regionale e divisi in egual numero in ogni provincia.

Sara Marcozzi è sostenuta dal Movimento 5 Stelle. In totale, la Marcozzi è collegata a 4 liste circoscrizionali per un totale di 31 candidati sparsi in tutto il territorio regionale. 31 anziché 32 perché Sara Marcozzi risulta anche capolista nella lista circoscrizionale di Chieti del M5s e divisi in egual numero in ogni provincia.

Marco Marsilio è sostenuto da partiti di centrodestra (“Forza Italia”, “Lega - Salvini”, “Fratelli d’Italia”, “Udc-Dc-IDeA”) e da un raggruppamento civico (Azione Politica). In totale, Marsilio è collegato a 20 liste circoscrizionali per un totale di 160 candidati sparsi per tutto il territorio regionale e divisi in egual numero in ogni provincia.

 

Come si vota? Ecco i casi pratici

L'elettore può esercitare il suo voto in 4 modi possibili:

1) Segno sul nome del candidato presidente: il voto va solo al candidato presidente e non si estende alle liste collegate

2) Segno sul simbolo di una lista: il voto va sia alla lista che al candidato presidente collegato

N.B. Se si traccia un segno su una o più liste (collegate allo stesso candidato presidente) il voto non viene attribuito a nessuna lista ma si estende comunque al candidato presidente.

3) I due modi per votare o un uomo o una donna

N.B. In questi due casi il voto si estende anche al candidato presidente

4) I due modi per votare un'accoppiata di candidati (necessariamente uomo più donna della stessa lista)

N.B. In questi due casi il voto si estende anche al candidato presidente

Come NON si vota

1) voto disgiunto non consentito

2) Voto uomo/donna su liste diverse anche se collegate allo stesso candidato presidente: non consentito

 

Per segnalazioni, informazioni e ulteriori chiarimenti, contattaci con una mail o sulla nostra pagina Facebook.

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