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Guarracino: "Una vittoria a metà, che lascia l’amaro in bocca. Contenta di aver visto l'ent


Abbiamo raggiunto nella sua sede elettorale Anna Rita Guarracino, per un commento sulle ultime Elezioni Regionali. Candidata tra le fila della Lega, è stata la più votata ad Ortona tra tutti i candidati consiglieri con 1325 preferenze, e in tutta la provincia di Chieti ha totalizzato 1938 voti, risultato però che non le ha permesso di entrare in Consiglio Regionale.

Vi aspettavate per la Lega un risultato così, proprio qui in Abruzzo e soprattutto ad Ortona?

Su Ortona abbiamo cominciato pensando a come poter arrivare a tutti quei 13mila votanti che si sono espressi nelle scorse comunali. È da lì che siamo partiti e ci siamo fatti forza del buon risultato alle politiche di marzo, con 1750 preferenze per la Lega. Non pensavamo però neanche lontanamente di arrivare alle Regionali addirittura raddoppiando quei voti, fino ad una percentuale del 34,7%, una delle più alte tra i comuni con più di 15mila abitanti e ben 7 punti in più del dato regionale. Dei 10.000 e più votanti ad Ortona, 3440 hanno scelto la Lega, un dato incredibile.

Anche perché è riuscita a rappresentare da sola il polo del centrodestra…

Non sono mai stata però la rappresentante del centrodestra, ne ho avuto la pretesa di esserlo, tant’è che quella stessa area non si è mai espressa indicandomi direttamente come sua candidata. Ho rappresentato il mio partito, la Lega appunto. Ero l’unica candidata ad espressione di quell’area, questo è vero, ma questo concetto è ben diverso. Ci sarebbe da chiedersi se quei 3440 voti, che la Lega ha preso ad Ortona, sarebbero potuti andare a Forza Italia, per esempio.

Quindi non c’è, e non c’è stato neanche sulla sua candidatura, un centrodestra unito ad Ortona?

Non ho mai sentito dire, da parte di chi tira le fila per il centrodestra ad Ortona, che io fossi la loro scelta per rappresentare la Città, e quindi io mi ritengo tuttora la candidata della Lega, forte ed orgogliosa di aver contribuito alle 3440 preferenze che questa città ha espresso per il mio partito. Questo dato non può che segnare l’inizio di una vera e propria rivolta di coscienza nell’interesse per questa cittadina. Ho fatto tantissime campagne elettorali, ma non ho mai visto così tante persone vogliose di eleggere finalmente un Consigliere Regionale ad Ortona.

La si potrebbe definire allora una vittoria a metà dato l’esito…

Una vittoria a metà che lascia pur sempre l’amaro in bocca. Molti di quei voti al partito senza espressione di preferenza avrebbero potuto incidere se fossero stati indicati, ma, probabilmente, anche quella scuola di pensiero che vuol fare in modo di non eleggere nessun consigliere ortonese ha fatto la sua buona parte.

Una sconfitta per Ortona?

Vedo molta gente dispiaciuta non solo della mia non-elezione a consigliere, ma del fatto che Ortona non sia riuscita ad esprimere un suo rappresentante alla Regione. Questo sentimento diffuso per me è invece una vittoria, perché sta conducendo le persone a “sentire” la mancanza di rappresentanza come un problema reale ed attuale, che si protrae da oltre 20 anni. Abbiamo creato una nuova partecipazione, anche con persone che ideologicamente non appartenevano alla nostra area politica, ma anzi tutt’altro, che però hanno scelto la mia figura pur di eleggere un consigliere regionale da questa Città. L’esigenza di qualcuno che rappresenti Ortona in Regione posso garantirvi, dunque, è molto sentita. Anche se questa può essere considerata una vittoria a metà, brindo comunque, perché ha vinto una parte di Ortona che ha capito che bisognava stare insieme per eleggere un Consigliere regionale.

Marchegiano è stato il suo “avversario politico” ad Ortona e si è piazzato secondo dopo di lei con 1165 preferenze. Cosa ne pensa del suo risultato?

Non dobbiamo valutare il dato di un singolo all’interno di una lista civica, ma dobbiamo pensare al partito che ha rappresentato l’intera coalizione, ovvero il Pd, trait d’union tra tutte le liste. Se vogliamo parlare poi del dato di Marchegiano, dobbiamo però dire che quel dato rispecchia in realtà un cammino già intrapreso dalle scorse Comunali, quindi se così possiamo dire, anche più facile da percorrere. Queste liste civiche non mi convincono fino in fondo: oltre il loro numero spropositato, quasi ci volesse un TomTom per ricercarle tutte, sembrano essere state tutte messe lì per l’occasione, e pronte a scomparire subito dopo.

E sul Pd invece?

Ad Ortona ha sicuramente ricevuto una batosta fortissima. Legnini ha fatto di tutto pur di mascherare il simbolo di un partito che l’ha eletto senatore, sottosegretario e Vicepresidente del Csm. Alla fine dei conti però la lista del Partito Democratico, che è stata l’asse principale su cui si è basata la coalizione e che su Ortona ha avuto la sua candidata, ha registrato soltanto poco più di 400 preferenze tra gli ortonesi. Con numeri del genere non si può certo dire che il Pd goda di buona salute, anzi. Sinceramente neanche io mi aspettavo numeri così bassi. La loro unica fortuna è stata il crollo del Movimento 5 Stelle.

Un Consigliere Regionale di Ortona avrebbe fatto la differenza in questo governo regionale?

Ortona ha bisogno di un proprio rappresentante nei luoghi che contano. Questa Città sta prendendo quasi le sembianze di una frazione: lo vediamo in tutte le scelte, lo vediamo nel commercio, nel porto, che come l’asino di Buridano non sa se deve mangiare o bere e muore di fame e di sete, lo vediamo nelle aziende, che anziché scegliere il nostro territorio lo evitano, e lo vediamo nel turismo, che non riesce mai a decollare.

Sono tutte colpe da attribuire alle scelte politiche?

Ci troviamo in una cittadina con una situazione anomala. Veniamo da due periodi di amministrazione comunale discreta con il centrodestra, seguiti da un vuoto in un periodo che va dal 2012 in poi. Ho fatto il consigliere comunale e posso garantirvi che adesso le persone non percepiscono più la Città, non la sentono vicina. Nel periodo in cui abbiamo amministrato abbiamo fatto tante opere: dalla sistemazione dell’ex-convento Sant’Anna, del Teatro Tosti, del Castello, a numerose pavimentazioni, ma adesso non si percepisce più una Città viva e attenta alle istanze dei cittadini e vediamo invece una Città che muore. Pensiamo al commercio, importante campanello d’allarme.

Alle ultime elezioni un dato significativo sembra proprio essere l’astensionismo al 50%...

Il dato testimonia come il popolo non si senta più partecipe di questa politica. Ecco allora che quanto fatto acquisisce ancora più importanza: nonostante abbia votato il 50% degli elettori, 3400 persone hanno voluto esprimere un’appartenenza vera e propria, e questo testimonia che se si riesce a comprendere il progetto ci si unisce. Io sono soddisfatta del mio risultato, che va ad essere il collante di un progetto che da qui potrà nascere. Nello stesso tempo però sono dispiaciuta, perché Ortona rimane ancora una colonia del lancianese, del vastese, e così via.

Ha parlato di un progetto. Sta pensando già alle prossime comunali?

Siamo distanti dalle comunali, mancano ancora 3 anni. Vorrei però che tutto questo entusiasmo creato con le ultime elezioni non si disperdesse. Se questo poi dovesse diventare un progetto politico, chissà. Io non so cosa accadrà ora, spero ovviamente che tutto quello fatto non vada perso e valga qualcosa, e lo dico soprattutto per tutte quelle persone che si sono avvicinate ad un progetto che hanno ritenuto possibile.

Ma quanti “centrodestra” ci sono ad Ortona? In Consiglio comunale sia Angelo Di Nardo che Peppino Polidori appartengono entrambi a quell’area politica...

Il quadro della politica cambia quasi quotidianamente, di conseguenza, quella che era la fotografia di 2 anni fa, non lo sarebbe sicuramente di oggi. Adesso per esempio, con i numeri fatti in queste elezioni, sarebbe ovviamente un centrodestra a traino Lega. La spaccatura avvenuta 2 anni fa secondo me è stato un errore macroscopico che poteva essere ricucito con un po’ di saggezza ed umiltà. Di fatti oggi, in Consiglio comunale, siedono due consiglieri del centrodestra perché uno rappresenta la Lega e Fratelli d’Italia, e l’altro, anche senza aver avuto il simbolo, dovrebbe rappresentare Forza Italia. Ma l’evoluzione della politica ci insegna che le cose cambiano ormai quotidianamente.

Le stagioni politiche si sono accorciate tantissimo sembrerebbe…

Molto. Il popolo ha capito che solo con la sua volontà può portarti su o farti sprofondare. L’abbiamo visto con i 5 stelle e con Renzi e lo stiamo vedendo con la crescita di Salvini. Non è scontato che neanche lo stesso Salvini possa essere preso di mira se non dovesse fare quello che ha promesso. Ma la sua forza, dal 4 marzo ad oggi, è stata proprio nel riuscire a fare quello che ha detto. Se manterrà questo trend non potrà che crescere, e saranno gli altri che dovranno adeguarsi.

A proposito di Salvini, il leader del suo partito: quanto è stata decisiva la sua presenza sul territorio abruzzese e ad Ortona?

Tanto. La cosa bella è stata vedere come anche nei giorni successivi abbia continuato a parlare di Ortona, sia sui social che nei programmi televisivi. Credo che quella serata rimarrà nella coscienza del cittadino ortonese per molto, perché le persone si sono sentite finalmente considerate, cosa che non accadeva da tantissimo. Lui si è speso moltissimo per il territorio abruzzese e in qualsiasi posto sia andato ha sempre ricevuto il calore delle persone.

Da un lato Salvini in piazza e dall’altro Di Maio al Teatro Tosti…

Pensare che all’inizio l’amministrazione comunale anziché la piazza ci aveva proposto, con tutto il rispetto, Palazzo Corvo o la Sala Eden, roba da non credere! Ho ancora in mente l’immagine e il calore della piazza piena fino a metà Corso. Non dimentichiamoci invece che Di Maio arrivando al Teatro Tosti ha ricevuto la contestazione di molti lavoratori.

Dall’analisi dei flussi elettorali è chiaro che molti di quelli che avevano scelto i 5 stelle alle politiche del 4 marzo ora si siano rivolti alla Lega. Cosa ne pensa?

I 5 stelle stanno subendo il contraccolpo del cosiddetto voto di protesta. Si sta scremando, all’interno del Movimento, proprio quella parte che proveniva da varie aree tra sinistra e destra, e quei 10 punti percentuali di differenza alle ultime regionali rappresentano appunto quel flusso di voti che prima si era rifugiato lì. Dopo questo riassestamento, penso che al Movimento5Stelle rimarranno solo i fedelissimi che credono nel Movimento come “movimento” e non più come un modo di manifestare la protesta. Mi rincuora molto, tra le altre cose, che ci siano tanti giovani tra le nostre fila, che stanno formando una base solida da cui partire per il nostro prossimo traguardo: le Elezioni Europee di maggio.

E la Lega parte fortissimo…

Credo che la Lega alle prossime Europee potrà puntare ad ottenere un risultato importante con magari 26-27 parlamentari. La partita sarà fondamentale per capire chi detterà le linee per il cammino dell’Europa nei prossimi anni. La situazione attuale non è più sostenibile, perché l’Unione Europea non può pretendere di decidere su di un popolo che ha bisogno della sua sovranità.

Nascerà qualcosa di concreto da parte sua ad Ortona in vista delle Europee?

Sicuramente ci sarà uno spazio di aggregazione, e lavoreremo per non buttare all’aria quanto fatto finora. Non tralasceremo di certo Ortona che non ha mai avuto un luogo dove discutere e parlare di idee e progetti per la tutela e difesa del cittadino. Con le Europee inoltre ci saranno anche le elezioni comunali in tante importanti città come Pescara, Giulianova e Montesilvano, e anche li puntiamo molto sui nostri candidati.

Quindi lascerà aperta la sua sede elettorale?

Avremo una sede ad Ortona ma non penso resti questa. Ripartiamo comunque soddisfatti di quanto fatto e convinti che la politica sia soprattutto partecipazione alla vita della Città. Faremo una politica attiva sul territorio.

Cosa vuol dire “politica attiva”?

Prendiamo ad esempio quella che hanno fatto i Sindaci che poi sono stati i più amati. Penso a Cucullo, sindaco di Chieti per 11 anni, amatissimo anche se con il suo caratteraccio. Un primo cittadino che prendeva a picconate gli appalti fatti male e la cattiva politica, quella dei corrotti e dei corruttori. Io provengo da lì, dalla Destra Sociale vicina al popolo. Qui ad Ortona mi rincresce dover ammettere come la situazione a livello sociale ed economico sia drammatica. Bisogna fare una politica più vicina alla gente, per affrontare quella povertà latente e silenziosa.

Castiglione non le piace come Sindaco?

Un sindaco non può starsene seduto dietro una scrivania tutto il tempo, ma deve vivere la città, andare tra i negozi, tra le aziende, tra le persone. Se non si è disposti a fare questo non si è di certo obbligati a portare la fascia tricolore. E poi c’è un altro problema fondamentale: quando si partecipa ai tavoli importanti su questioni come GPL, dragaggio o bretella a chi ci si rivolge? Da chi vai per chiedere supporto? Un sindaco forte si vede subito da quello che può fare. La Regione dovrà lavorare molto con i sindaci, e lo farà indistintamente dal colore politico, ma il Sindaco di Ortona cos’è? Carne o pesce?

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