Quinta intervista ai protagonisti politici di Ortona. È il turno di Simonetta Schiazza, consigliere di opposizione ed ex-assessore allo Sport nella giunta d'Ottavio. Un intervista senza peli sulla lingua per la consigliera, che ha criticato duramente l'amministrazione Castiglione. Abbiamo discusso con lei dei soliti temi come della gestione emergenza Covid, delle opere pubbliche e della gestione dell'ordinario. La Schiazza ha bocciato l’operato del Sindaco al punto da augurarsi che nel 2022 non ci sia un Castiglione-bis. Ma l'intervista non è tutta qui, anzi: attacca duramente l’amministrazione sulla gestione dei fondi destinati alla Compagnia dell’Alba per la gestione del Teatro Tosti. “Quando il privato gestisce la sua proprietà è libero di farne ciò che vuole, ma quando si gestiscono i soldi pubblici questi soldi vanno rendicontati fino all’ultimo centesimo": questo è solo un passaggio della sua invettiva. Le abbiamo chiesto, infine, se ha l’ambizione di candidarsi a sindaco

Cosa ci siamo persi in questi ultimi mesi?
A livello politico assolutamente nulla. Anzi, forse una cosa: l’ennesimo rimpasto di Giunta che ha visto l'ingresso come assessore al Bilancio di Marcello Di Bartolomeo, candidato con Peppino Polidori alle scorse elezioni comunali. Un altro ribaltone politico, che si aggiunge a quello della Canosa, che ha certificato ancora una volta come questa amministrazione disattenda le promesse fatte in campagna elettorale.
Parliamo dell’emergenza Covid. Secondo te il rapporto cittadini-Istituzioni è uscito indebolito o rafforzato dopo questo periodo?
Nonostante i tanti proclami, direi che ne esce fortemente indebolito. I rapporti con le Istituzioni si sono ridotti al minimo, anche a causa del distanziamento sociale. A livello comunale c’è stata a mio avviso una scarsa organizzazione del COC (Centro Operativo Comunale, ndr). Insomma, c’è stato uno sfaldamento tra quelle che sono state le urgenze sanitarie ed economiche dei cittadini e il Comune.
Dal tuo punto di vista com’è stata gestita la zona rossa a Caldari?
Bisogna precisare che ad aver gestito realmente la zona rossa sono state le istituzioni sanitarie, che hanno dettato le linee guida. I solleciti e le decisioni di cui si vanta tanto il Sindaco, rivendicando la paternità di alcune scelte salvifiche, sono in realtà da attribuire alla Asl. In ogni caso non mi ritengo soddisfatta delle scelte prese perché, oltre alle gravi ripercussioni sui residenti, valutate poco attentamente, vedo anche molte inadempienze da parte del Sindaco che aveva, ad esempio, la possibilità di autorizzare gli spostamenti fuori dalla zona rossa per motivi lavorativi, cosa che non ha fatto, per sua scelta. Caldari si è ritrovata improvvisamente senza servizi, ingabbiata, nonostante un periodo di quarantena volontaria scattata immediatamente dopo il primo noto decesso. L’ulteriore quarantena è quindi risultata quasi come una punizione.
Invece secondo te la Regione come ha gestito l’emergenza?
Ho visto tanta buona volontà da parte dell'amministrazione regionale. Purtroppo la burocrazia ha influito negativamente su molti livelli. Ad esempio, la cassa integrazione è arrivata enormemente in ritardo a famiglie che già erano in difficoltà, mentre in altre regioni si è stati più celeri con l’erogazione di tanti aiuti economici.
Una delle categorie che sicuramente ha subito di più a livello economico il periodo di lockdown è quella dei commercianti. Cosa pensi della loro manifestazione del 4 maggio, con tanto di Dama?
Purtroppo i commercianti sono spesso oggetto di strumentalizzazioni. A loro non occorreva una manifestazione, tra l’altro pericolosa vista l'emergenza in atto, ma azioni concrete. Quello che ho trovato contraddittorio è che il Sindaco abbia ricevuto i commercianti, però in Consiglio comunale ha bocciato le proposte venute dall’opposizione nell’esclusivo interesse di quegli stessi commercianti.
In cosa consistevano queste proposte?
Abbiamo chiesto tagli importanti alla spesa, tra cui la riduzione degli stipendi di Giunta e Sindaco, riportandoli a quanto percepito durante il mandato del sindaco d’Ottavio. Le domanda da farci è: effettivamente ad oggi i commercianti cosa hanno ricevuto da questa amministrazione? Lo sgravio della TARI di 2 mensilità? Vi sembra sufficiente? Ho inoltre qualche perplessità anche sull’autorizzazione della manifestazione stessa.
Cosa intendi?
In tanti hanno chiesto di poter visionare le carte relative all’autorizzazione, ma non sono mai state rese note.
Cosa si sarebbe potuto fare quindi, secondo te, per aiutare i commercianti e le partite Iva a livello comunale?
Con la riduzione degli stipendi di Sindaco e Assessori avremmo ricavato circa 80 mila euro che, unitamente ad altri tagli, potevano costituire un fondo per gli aiuti alle partite iva e ai commercianti. Stiamo parlando di più di 1300 concittadini e non 100, come spesso sento dire dall’assessore al Commercio Cristiana Canosa. Si sarebbe potuto poi istituire un bando per finanziare, con una quota comunale, alcuni affitti dei locali commerciali, come fatto in tante altre città, ma anche qui ho ricevuto solo risposte negative. Credo inoltre che sarebbe stato utile sospendere il pagamento dei parcheggi fino al 30 settembre, agevolando così un minimo gestori degli stabilimenti, commercianti e turisti. Lì mi hanno risposto "chissene frega"!
Saul Montebruno ti ha mai chiesto scusa per quell'uscita?
Personalmente no. Ma non mi interessano le sue scuse.
Quindi per te i 226 mila euro stanziati dal Comune per far fronte all’emergenza sono stati troppo pochi?
Di grandi interventi per aiutare la cittadinanza francamente ancora non ne ho visti. La cosa però che mi fa più male è vedere come vengano assecondate dalla maggioranza, senza battere ciglio, tutte le richieste provenienti dall’Assessore Cristiana Canosa, la quale ha pensato bene di presentare un cartellone estivo dal peso in bilancio di ben 131 mila euro, una cifra record se si pensa alle passate stagioni e uno schiaffo in faccia agli ortonesi se pensiamo alla crisi di questo periodo. Evidentemente questa amministrazione pensa di poter puntare tutto sull’apparenza. Invece le priorità sono altre. È vero sì che gli eventi potrebbero servire per rilanciare il turismo, ma sappiamo bene che i turisti si muoveranno ben poco questa estate.
Eri favorevole o meno all’ospedale Covid ad Ortona?
Di pancia, pensando alle eccellenze senologiche nel nostro ospedale, credevo che non sarebbe stata una scelta adeguata ma poi, riflettendoci bene, mi sono ricreduta e non penso che sarebbe stata una cosa pericolosa. Probabilmente sarebbe stata una buona opportunità per riqualificare il nostro ospedale. Ad esempio, si sarebbero create sale di rianimazione con personale preparato al seguito. In parallelo, gli altri reparti sarebbero stati protetti e messi in sicurezza, molto più di quanto non già fatto per far fronte alla pandemia. Mi auguro comunque che a livello nazionale e regionale i nostri amministratori abbiano finalmente capito che bisogna tornare ad investire sulla Sanità.
Parliamo un po' di politica. Come ti trovi a fare opposizione a questa maggioranza compatta? Visto che sei reduce di un contesto opposto, cioè quello dell'amministrazione d'Ottavio...
Faccio molta fatica con una maggioranza del genere. Nel senso che mi cadono le braccia vedendo che per tre anni ci sono stati dieci consiglieri che delegano tutto ad una persona sola e a parlare sono sempre le solite due persone. È impossibile che non ci sia mai qualcuno che almeno su un argomento non sia d’accordo. L’unico che mi sembra abbia manifestato una sola volta un parere difforme dalla maggioranza è stato Tommaso Trozzi, che guarda caso poi si è dimesso. Siamo quasi alla dittatura.
Forse ad Ortona si è passati da un estremo all’altro in fatto di solidità di maggioranze…
Secondo me gran parte della Città ora rimpiange persino quella tanto vituperata amministrazione d’Ottavio che l’attuale Sindaco ha diffamato in moltissimi modi. Oggi mi trovo a dialogare con moltissime persone sia dentro che fuori il palazzo comunale, che rimpiangono tanto la precedente amministrazione.
Credi che la Giunta attuale sia quella definitiva? O pensi ci saranno ulteriori rimpasti?
Non sono a conoscenza di voci di ulteriori rimpasti ma la cosa comunque non mi sorprenderebbe. Questo Sindaco ci ha abituati ai cambi di casacca fatti con una disinvoltura spiazzante. Non mi scandalizzerei di vedere come new entry in Giunta una persona che tre anni fa era nelle fila di qualche altra coalizione.
Stai pensando già alle prossime elezioni comunali? Ti ricandiderai?
Onestamente non riesco a pensare al mio futuro politico in questa prospettiva. Mi accontenterei di finire il mandato da consigliere con integrità e serietà, orgogliosa di aver fatto sempre gli interessi della Città e mai quelli personali. Non so se tutti possono vantare questo privilegio. Mi auguro comunque di proseguire il mio percorso, anche con il forte consenso che sento da parte di quei cittadini a me vicini che mi hanno sempre definito una “guerriera”. Continuerò a fare il mio lavoro da consigliere, sperando non ci sia un Castiglione bis.
Chi speri possa vincere le prossime elezioni? E tu in questo momento dove ti collocheresti politicamente?
È difficile fare delle previsioni, la politica evolve continuamente. Osservando recentemente la politica locale, ad esempio, ho notato come Mauro Febbo (attuale assessore regionale, ndr) abbia deciso di non appoggiare a Chieti la candidatura "naturale" di Fabrizio Di Stefano per il centro-destra ma abbia sposato invece la candidatura di Di Iorio, coalizzandosi con il partito Italia Viva di Renzi. Capite bene che diventa difficile prevedere e programmare le prossime comunali. Comunque mi auguro che la parte civica di questo paese riesca a proporre delle figure valide, competenti e scevre dai partiti.
Quindi punteresti su un candidato Sindaco di espressione civica?
Un’espressione civica potrebbe consentire il lavoro di anime politicamente diverse che devono essere però collegate e amalgamate da principi sacrosanti: la dedizione al cittadino, gli interessi altrui e la trasparenza.
Spesso in minoranza vi battete sulla questione della trasparenza. Con la presentazione del cartellone estivo è stata resa visibile la rendicontazione da parte del Comitato manifestazioni. È per voi dell’opposizione una piccola vittoria?
Non è una vittoria perché dovrebbe essere la normalità, ed è questa la cosa grave. Questa amministrazione ci vede come degli inquisitori, ma quello che chiediamo non è altro che far vedere ai cittadini come vengono spesi i soldi. In ogni caso, quanto fatto sul cartellone estivo non è ancora sufficiente. Così come abbiamo chiesto approfondimenti e rendicontazioni per il Comitato Manifestazioni, lo abbiamo fatto anche per la gestione del Teatro Tosti.

Perché? Cosa succede con il Teatro?
Quando il privato gestisce la sua proprietà è libero di farne ciò che vuole, ma quando si gestiscono i soldi pubblici questi soldi vanno rendicontati fino all’ultimo centesimo. Mi sembra paradossale che ora il Dirigente eroghi a prescindere qualsiasi sorta di contributo. Mi riferisco al contributo definito per convenzione, pari a 80 mila euro annui erogati in favore di chi gestisce il Teatro Tosti. La convenzione prevede la rendicontazione delle spese ad ottobre. Ma come fa un Ente, che deve erogare nell’intero anno 80 mila euro, a destinare l'acconto al mese di marzo e l'intero saldo a maggio, senza nemmeno aver avuto una minima rendicontazione? La rendicontazione dovrebbe pervenire ad ottobre. Come fa un Dirigente ad erogare soldi pubblici ancor prima di aver visto le carte? Questo è quanto successo nello scorso anno, il 2019, nella gestione del Teatro comunale. Abbiamo dei dubbi come minoranza e abbiamo trasferito le carte all'attenzione dei Revisori dei Conti.
Parli del 2019. E per il 2020?
Il Comune per quest’anno, nel mese di gennaio, ha già erogato il 65% del contributo annuale per la gestione del Teatro. In Consiglio comunale avevo chiesto di sospendere la parte rimanente di questi fondi, visto il periodo di fermo del Teatro dal mese di marzo in poi a causa del lockdown, destinando le somme alle associazioni di volontariato che si sono spese durante il periodo acuto dell’emergenza.
Ma perché usare proprio i soldi messi a bilancio per il Teatro e non altre somme?
Capiamoci. Io sollevo il problema della gestione privata della struttura pubblica, di come viene gestita. Non ho nulla contro la gestione artistica della Compagnia dell’Alba né contro le attività dell'Accademia dello Spettacolo. Critico fermamente l'operato di questa amministrazione, che dando ai privati la gestione pubblica ha creato enormi danni economici e sociali.
Quali danni?
L'amministrazione comunale ha scelto di scaricare, forse per propria incapacità, la responsabilità diretta della gestione del Teatro, creando delle disparità gravissime tra realtà che fanno cultura, perché ad Ortona, con il dovuto rispetto, la cultura non è solo la Compagnia dell’Alba, ma è anche la Compagnia dell’Alba. Mi vengono in mente i nomi del maestro Piccinini, Antonio Tucci, Paolucci, Sciusco, De Marco. La cultura è un insieme di personalità.
Se dipendesse da te allora come gestiresti il Teatro comunale?
Tornerei alla gestione pubblica così come fatto durante la precedente amministrazione. Credo in questo modello perché da assessore allo Sport sono riuscita a coniugare le esigenze di tutte le associazioni con quelle del Comune.
Ma la cultura è diversa dallo sport. Come faresti?
Per quanto riguarda il Teatro farei sedere al tavolo tutte le associazioni e cercherei di gestirle considerandole in eguale misura. Questa amministrazione purtroppo considera sempre e solo la Compagnia dell’Alba come espressione della cultura e come unica realtà capace di gestire il Tosti, senza dare un solo euro a nessun’altra attività.
L'assegnazione però è avvenuta con una regolare procedura di affidamento diretto, consentito dalla legge...
Sì. E tutte le altre attività culturali parallele in questa Città si sono svolte senza nessun contributo da parte del Comune. Tutto questo ha creato una disparità enorme ed è vergognoso.
Stai dicendo che da parte del Comune c'è un vero e proprio trattamento di favore per la Compagnia dell’Alba?
Assolutamente sì. C’è una disparità di trattamento nei confronti di tutte le altre associazioni. Ad ognuna di queste è richiesta una somma cospicua per ogni attività che vogliono svolgere all’interno del Teatro, la Compagnia dell’Alba invece non mi risulta che esborsi chissà quanto per le proprie.
Questo discorso però potrebbe valere anche per altre realtà, ad esempio ex campetti pubblici diventati di fatto privati...
Ho dichiarato più volte pubblicamente di essere contro la gestione privata della struttura pubblica. C’è una differenza abissale tra convenzione e riqualificazione: il campo da calcetto di San Giuseppe e quello da basket sotto l’Orientale sono stati affidati a privati, durante il periodo in cui ero assessore, per una riqualificazione. Cosa ben diversa dalla situazione di affidamento per convenzione del Teatro Tosti. Io ho promosso una riqualificazione: le società sportive che hanno preso in carico la gestione dei campetti li hanno ristrutturati in modo tale da recuperare strutture sportive ormai decadenti.
Molto probabilmente, oggetto delle prossime campagne elettorali ci saranno le solite “grandi incompiute” come bretella e dragaggio, alle quali si potrebbe aggiungere la pista ciclopedonale. Pensi vedrà la luce almeno una di queste opere prima della fine del mandato di Leo Castiglione?
Per quanto riguarda i lavori pubblici posso dire che dell’azione dell'assessore (Cristiana Canosa, ndr) vedo solo tanta voglia di protagonismo, tra un selfie e l’altro. Questa amministrazione, fatte salve le opere finanziate con fondi ottenuti da altri, di interventi propri ne può vantare ben pochi. Il parco Ciavocco, ad esempio, è un'opera progettata dalla passata amministrazione. La cosa che mi lascia basita è come questa amministrazione prima di preoccuparsi delle grandi opere si sia occupata esclusivamente di ricostituire l'organigramma strutturale di persone all’interno della macchina comunale, prevedendo ben cinque dirigenti, con degli stipendi mai visti prima. Si è creata una macrostruttura che ha di fatto tolto tantissimo potere decisionale all’attuale dirigente tecnico Milena Coccia e che ha smantellato e ridistribuito tanti uffici e competenze a delle posizioni già esistenti che non hanno mai svolto quel genere di lavoro.
Il sindaco Castiglione ha voluto puntare sulla ordinaria amministrazione. Almeno in quello, secondo te, ci sta riuscendo?
Beh, potrei citare gli asfalti fatti a mo’ di scacchiera, che mi sembrano tutto tranne che parte di un lavoro progettuale, il solito voler rimediare mettendoci delle pezze.
Che idea di sviluppo hai per la Postilli-Riccio?
Una zona da rivitalizzare, ma l'ultimo bando non ha fatto altro che dare la mazzata finale alle poche strutture che già ci sono, creando dei precedenti che temo la Città si porterà dietro per molto tempo.
Ti riferisci al bando che ha portato tante polemiche per la concessione data all'ex consigliere Leonzio?
Sì. Sono stati compressi anni e anni di sacrifici da parte di molti con un bando lampo di neanche 10 giorni. Un’amministrazione competente quel bando avrebbe dovuto prevederlo a dicembre-gennaio, non in una finestra di 10 giorni a cavallo dei primi di maggio. Fino a quando non è arrivata l’amministrazione Castiglione in quella zona non ci sono mai stati problemi con gli affidamenti, perché si sono sempre seguite le procedure sulle concessioni stagionali.
Sei fiduciosa sulla conclusione dei lavori per il completamento della pista ciclopedonale? Oggi si sta discutendo su come poter collegare il tratto di Ortona sia a Francavilla che a San Vito.
Così come per tante altre opere, l’attuale Sindaco si è trovato semplicemente ad inaugurare. Quello che è mancato alla precedente amministrazione è stato il rush finale per poter completare tutti questi cantieri, tra cui la pista-ciclopedonale. Purtroppo, le dimissioni di d’Ottavio hanno interrotto opere praticamente già finite, così come la pista.
Ma nel progetto di allora i problemi di collegamento tra Ortona e Francavilla non erano stati previsti?
Siamo dovuti andare per step, anche in base a quello che era il budget. Il progetto iniziale ovviamente prevedeva il completamento della pista da Pescara fino a Vasto ma tutti i vari lotti sono stati fatti pezzo per pezzo.
Secondo te, una volta completata, la pista sarà un valore aggiunto per la Città?
Spero che questa pista diventi il volano per un nuovo tipo di turismo. La gestione degli spazi e di tutto il lato economico-commerciale sarà poi tutt’altra partita rispetto a quella del completamento.
Torniamo a parlare un po' di politica per concludere l'intervista. Abbiamo notato che all’interno della minoranza c’è una particolare sintonia tra te, Polidori e Di Nardo. È corretto?
Siamo stati più compatti nel momento in cui non siamo caduti nel tranello di questa maggioranza, la quale ha lasciato intendere a Marchegiano, Cauti e Iubatti di avere un margine di manovra sul Bilancio in concertazione con la maggioranza. Ma questo si è rivelato un bluff. Posso dirvi che ci sono state riunioni in cui loro tre sono stati invitati mentre io, Polidori e Di Nardo no.
Parleresti quindi di due opposizioni?
Mi auguro che ci sia una compattezza maggiore nei prossimi due anni perché quello che mi preme è continuare a denunciare tutto quello che non va di questa amministrazione e porre le basi per chi verrà dopo di noi.
Ti riconosci ancora a livello politico in un’area di centro-sinistra, quella cioè da cui provieni?
Mi sento scomodamente in un’area di centro-sinistra. Paradossalmente oggi mi ritrovo ad avere più punti di appoggio con il centro-destra che non con la mia parte parte politica originaria.
Forse anche perché quella parte politica non esiste più…
È vero, ma esiste comunque un centro-sinistra ideale. Se devo pensare al centro-sinistra ad Ortona sono sicura che la prossima volta non farò gli stessi errori che ho fatto nelle ultime elezioni. Avrei dovuto essere molto più rigorosa nella scelta dei compagni di viaggio.
C’è allora la possibilità di vederti candidata con il centro-destra magari?
No, non credo di potermi candidare con il centro-destra prima di tutto per una questione di coerenza. Però sinceramente non sono serena neanche guardando al centro-sinistra. Quello che mi auguro è che ci sia qualche figura che possa congiungere anime politiche di varia estrazione che non si trovano più a proprio agio nelle logiche di partito, creando un progetto unitario con degli ideali ben definiti.
Hai mai pensato a candidarti direttamente a Sindaco, per tagliare la testa al toro?
Molte persone chiedono la mia candidatura a Sindaco perché nei miei dieci anni di carriera politica ad Ortona ho fatto della coerenza e dell’obiettività i miei ideali. L'essere critica anche nei confronti della maggioranza di cui facevo parte ne è l’esempio lampante. Stessa severità che sto oggi applicando nei confronti della maggioranza di Castiglione. Tornando alla domanda, al momento mi sembra comunque un’ipotesi molto difficile da concretizzarsi perché se da un lato so di poter dare voce a molte persone delle fasce più deboli, dall'altro non riuscirei a fare i conti con certe logiche politiche scendendo a compromessi.