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Polidori: "Ortona è bloccata. Solo noi sulla costa non cresciamo"

Prosegue la nostra serie di interviste agli attuali protagonisti della politica ortonese. La sesta intervista è quella all'avvocato Peppino Polidori, consigliere di minoranza nonché candidato sindaco nel 2017. Un'intervista lunga, dettagliata, che entra nel merito di diverse questioni: dalla gestione delle criticità dell'emergenza Covid fino al Piano Regolatore, passando per Il tema delle prossime comunali, sulle quali grava l’incognita dell’unità del centro-destra. Polidori dà poi un giudizio sprezzante sulla maggioranza che sostiene il sindaco Castiglione in Consiglio comunale, parlando di “giurati dello Zecchino d’oro che si limitano ad alzare la paletta”. Sulla gestione del teatro Tosti afferma che vuole “vederci chiaro” dicendosi “preoccupato per i conti” e chiedendo trasparenza: "Consiglierei al Comune e a chi gestisce il Teatro di pubblicare tutto ciò che possa smentirmi, perché i numeri hanno la testa dura".

Ecco l'intervista.

Avvocato, cosa ci siamo persi in questi nostri mesi di inattività?

Purtroppo per la Città non vi siete persi nulla. Ortona è bloccata, fa passi indietro e non c’è una programmazione del futuro. Tutte le Città della costa abruzzese crescono tranne la nostra. La situazione si è complicata poi con l’emergenza Covid rispetto alla quale l’amministrazione non è stata in grado di adottare una strategia. Eppure, dall’opposizione abbiamo cercato di aiutare facendo proposte nei due Consigli comunali che si sono tenuti in piena pandemia.

Di che proposte parli?

Di una serie di proposte avanzate da me e i consiglieri Schiazza e Di Nardo per racimolare dei fondi, come i 200 mila euro in favore delle famiglie degli imprenditori, cifra da recuperare andando a sospendere per un anno l’aumento degli stipendi di Sindaco e Giunta e riducendo le risorse per le manifestazioni, che sono le uniche cose che riescono a fare, anche se non riescono a rendicontarne le spese…

Ma più precisamente dove avreste trovato quei 200mila euro?

Il taglio all’aumento degli stipendi per un anno sarebbe valso 80mila euro. In più chiedevamo di recuperare 120mila euro tra i fondi destinati alle feste dato che non c’è nulla da festeggiare. Tra l’altro, a bilancio i fondi per le manifestazioni sono “nascosti” all’interno della voce relativa alle politiche giovanili.

Come sarebbe a dire?

La voce “politiche giovanili, sport e tempo libero” vale 490mila euro di cui 180 per eventi e manifestazioni. Ed è lì che volevamo tagliare…

Quindi pensi che si stia spendendo troppo per le manifestazioni quest’anno?

L’anno scorso il Comune ha speso 60mila euro per le manifestazioni senza Covid, quest’anno 180mila! La nostra proposta era quindi di tagliare 120mila euro, in modo da lasciare per quest’anno la stessa cifra dell’anno scorso, dando spazio ad artisti locali.

A proposito di spese per le manifestazioni: sei soddisfatto che il Comitato abbia pubblicato i rendiconti?

Hanno fatto il loro dovere. E comunque io sono per la gestione diretta delle manifestazioni, senza Comitato feste.

Tornando al tema Covid. A tuo avviso, con l’emergenza il rapporto fra cittadini ed istituzioni esce rafforzato o indebolito?

In un certo senso i cittadini cercano sicurezza nelle istituzioni appoggiandosi ai propri esponenti, percepiti come risorse in caso di necessità. Quindi di per sé è chiaro che il legame si rafforza nell’immediato. Ma se poi mancano le risposte abbiamo un effetto boomerang e crolla la fiducia nei cittadini per le istituzioni. Il discorso vale dal Governo sino ad arrivare al Comune. Il cittadino valuterà. Ad esempio, gli abitanti di Caldari sapranno valutare se la zona rossa fosse necessaria o meno.

Tu eri d’accordo o no all’istituzione della zona rossa a Caldari?

Penso sia stata istituita in ritardo. Non puoi chiudere la stalla quando ormai i buoi sono scappati. La Asl aveva suggerito subito come zone rosse Arielli, Crecchio e Caldari. Ogni comune ha fatto di testa propria assumendosi le proprie responsabilità, eccetto il nostro. In ogni caso, vista l’assoluta novità dell’emergenza non mi sento di individuare dei responsabili. Dico solo che l'emergenza è stata sottovalutata molto e a più livelli.

Come ha gestito l’emergenza il presidente della Regione Marsilio?

Dopo un normale disorientamento iniziale come le altre Regioni, l’Abruzzo ha agito molto bene sulle misure a sostegno ai cittadini, anche se le norme adottate sono state impugnate a livello nazionale.

Eri d’accordo o no all’individuazione dell’ospedale di Ortona come Covid-hospital?

Più che dire Covid o non Covid dovremmo dirci favorevoli ad un ospedale attrezzato. Era un'occasione per rilanciare il Bernabeo. Purtroppo ha prevalso la paura, o meglio, la voglia di accontentare il popolo spaventato, e non hanno avuto l’intuizione di cogliere un’occasione.

Pensi che ad Ortona inizialmente sia stato sottovalutato il Coronavirus?

Beh, se penso che a fine febbraio, quando l’allerta doveva essere massima, c’è stata una manifestazione al Tosti per i novant’anni del Teatro, oppure alla sfilata di Carnevale, un po’ lo penso. Del resto anche a Bergamo sono stati fatti gli stessi errori di sottovalutazione, facendo giocare quella famosa partita di calcio (Atalanta-Valencia, ndr). Ma ripeto, non mi sento di esprimere giudizi troppo profondi a riguardo, perché eravamo davanti ad un fenomeno nuovo.

E riguardo la manifestazione del 4 maggio con la Dama del Perdono, organizzata dai commercianti per riconsegnare simbolicamente le chiavi dei negozi al Sindaco?

Per fortuna non è successo nulla! Ho visto solo le foto, non sono andato perché mi sembrava una manifestazione fuori luogo. Inoltre, andare a riconsegnare le chiavi al Sindaco, o meglio a questo Sindaco, è una cosa inutile. Avremo un autunno drammatico a livello commerciale anche a causa del suo immobilismo. Sempre con Schiazza e Di Nardo, ad esempio, avevamo proposto aiuti per gli affitti e per le utenze. Proposte ovviamente bocciate.

Come mai c’è questo sodalizio fra te, la Schiazza e Di Nardo? Ci sono ragioni politiche?

Il regolamento del Consiglio comunale prevede che tre consiglieri possano chiedere di convocare l’Assemblea. Ho predisposto una richiesta di convocazione, allegando quelle proposte, che ho condiviso nella chat interna di tutta l’opposizione ed ho ottenuto solo la condivisione di Simonetta e di Angelo che poi hanno firmato la richiesta. Gli altri chiedevano più tempo. Ma non c’era tempo data l’emergenza. Poi abbiamo fatto anche un'altra proposta alla quale si sono proprio opposti, forse perché riguardava il Teatro. Pure lì, solo noi tre eravamo in sintonia.

Che proposta era quella sul Teatro?

Per farla breve, volevamo recuperare 16 mila euro dal capitolo del bilancio comunale dedicato al Teatro. Soldi che ancora non venivano spesi, visto che le loro attività erano ferme.

A proposito di Teatro, perché avete interpellato i revisori dei conti comunali?

Tutti pensano che ce l’abbiamo con chi lavora nel Teatro ma qui si tratta di questioni di principio su come si amministra la cosa pubblica. Nel contratto d’appalto fra chi gestisce il Teatro e il Comune c’è l’obbligo di rendicontare annualmente i risultati della gestione del Tosti allegando in particolare due cose: la relazione delle attività svolte e il consuntivo economico di gestione con indicazione analitica dei costi e dei ricavi di gestione. Questi documenti devono essere trasmessi al Comune entro il 31 ottobre di ogni anno.

E sono stati trasmessi l’anno scorso?

Sono andato a chiedere in Comune e gli impiegati mi hanno guardato sbigottiti. Ho visto il panico nei loro occhi. Poi sono venuto a sapere che le rendicontazioni c’erano ma non recavano la firma del protocollo, quindi non si capiva quando erano state trasmesse.

Tutto regolare guardando i rendiconti?

Ci sono delle voci dubbie, mancano documenti utili e il rendiconto sulla gestione costi-ricavi è molto carente: una sola pagina! Parlando poi di cifre, la voce sulla manutenzione fatta nel 2017 da chi gestisce il Teatro, per esempio, mi sembra troppo bassa essendo di soli 1.400 euro. Così come i costi per gli stipendi, la cui voce ammonta a soli 21mila euro lordi annui. Inoltre, non è stato presentato il DUC (Documento Unico di Regolarità Contributiva, ndr) che serve per vedere se sei in regola fiscalmente, documento imprescindibile dato che collabori con la pubblica amministrazione. Sono più che altro preoccupato, non ce l’ho con nessuno.

Qual è la tua preoccupazione?

Diamo a privati 80mila euro circa l’anno per gestire il nostro Teatro e il loro bilancio è in passivo. Da amministratore sono obbligato a richiamare l’attenzione dei revisori dei conti perché devo capire questa perdita a cosa sia dovuta. Poi c’è anche il rischio che quel passivo vada ad aumentare negli anni. Dubitare è legittimo e doveroso per chi come me mette la legalità al primo posto.

Stai dicendo che sono state fatte cose ai margini della legalità?

Piuttosto direi che non c’è l’abitudine a fare le cose come andrebbero fatte, forse perché nessuno glielo avrà mai fatto notare pubblicamente. Serve più precisione in certe cose, perché se non c’è illegalità allora c’è negligenza o superficialità. Soprattutto da parte dell’amministrazione.

Però la Compagnia dell’Alba che gestisce il Teatro a giugno ha organizzato un incontro pubblico con l’obiettivo di smentire certe critiche...

Eventi del genere non hanno alcuna valenza. Io consiglierei piuttosto al Comune e a chi gestisce il Teatro di pubblicare tutto quello che possa smentirmi sui loro siti, perché i numeri hanno la testa dura.

Cambiamo discorso. Secondo te fra dragaggio, bretella e pista ciclabile – che abbiamo battezzato come “grandi incompiute” di Ortona – cosa riusciremo a vedere entro la fine del mandato di Castiglione? Saranno nuovamente tutte oggetto di campagna elettorale nel 2022?

Non sono per nulla fiducioso. Il problema è che si commettono errori strategici e non solo, continuamente. Il discorso vale per tutte le opere, non solo per quelle che citate. Ortona non è in grado di intercettare un fondo europeo o di partecipare ad un concorso serio. Siamo solo in grado di prendere soldi con i mutui, soldi che si usano verso la fine del mandato pensando alla campagna elettorale. Parliamo di 950 mila euro senza vincoli, che indebitano le future generazioni.

A questa critica però l’amministrazione ha sempre risposto che a fronte di un leggero aumento del debito, spalmando negli anni i tassi di interesse, il vantaggio è una maggiore liquidità…

Sì ma bisogna definire quel “leggero” aumento. Sono più di 110 mila euro, ho chiesto un parere a dei commercialisti. Non mi pare poco.

Parliamo di politica. Ti ricandiderai alle prossime comunali?

Perché no! Ma dipenderà dalle condizioni.

Quali condizioni? L’unità del centro-destra?

Nel 2017 è stato commesso un grande errore. Da parte mia non farò in modo che questo errore venga ricommesso.

Saresti disposto a fare un passo indietro e a non candidarti a Sindaco?

Sono disposto a mettermi a disposizione della Città nella miglior squadra possibile. Non ho necessità di essere protagonista. Candidarmi a Sindaco non è la mia ragione di vita.

Che ne pensi della spaccatura nel centro-destra a Chieti in vista delle Comunali di settembre, con Febbo di Forza Italia che si è apparentato con Italia Viva di Renzi?

Penso che la spaccatura non sia definitiva e mi auguro che ci siano voglia e tempo per ricucire lo strappo. Anche perché il candidato Sindaco (Di Stefano, ndr) va messo alla prova come primo cittadino dopo aver ricoperto la carica di Senatore. È una occasione imperdibile per il nostro Capoluogo di Provincia.

Forza Italia a Ortona com’è messa?

Non sono un tesserato di Forza Italia quindi la domanda non può essere rivolta a me. Sono liberale e cattolico, ma non ho tessere. Su Forza Italia posso solo dirvi che l’anno scorso come consigliere provinciale avevo individuato Angelo Di Nardo ma quello stesso partito si è opposto, con il risultato che oggi non abbiamo un consigliere ortonese a Chieti.

Come vedi Castiglione da Sindaco uscente alle prossime elezioni? La sua squadra civica potrebbe essere l’avversario del centro-destra?

Non saprei… Però i suoi consiglieri mi sembrano dei giurati dello Zecchino d’oro che alzano la paletta e basta. È necessario un confronto fra idee in Consiglio comunale. Ma anche il Sindaco stesso, che non è riuscito a farsi valere fuori dai confini comunali, non lo vedo favorito.

Pensi che Ortona conti poco a livello provinciale e regionale?

Sì, ma voglio dirvi la mia sul perché, oltre alle solite cose che si dicono in questi casi. Se i rappresentanti di Ortona si siedono ai tavoli istituzionali con la sola voglia di pensare al proprio orticello, viene automaticamente messa ai margini. Bisogna avere la furbizia di ragionare come sistema territoriale, rendendosi utili anche nei confronti degli organismi presso i quali si va a trattare e a discutere. Così siamo d’intralcio.

Ultimo argomento: il PRG. Come procede la sua approvazione?

Stiamo ragionando di un Prg che risale a 7 anni fa. Castiglione di questo Piano parlò malissimo nel 2013, poi da Sindaco lo ha adottato! È un piano che rimanda i problemi fondamentali di questa Città. Pensiamo ad esempio alle riserve naturali: si fanno lavorare gli uffici per valutare le molte osservazioni arrivate dalla cittadinanza per poi bocciarle tutte, bloccando quell’area, in attesa di un piano particolareggiato proprio sulle riserve. Il tutto senza dire alla Città che idea hai per lo sviluppo di quelle zone. Stessa cosa per l’ex Fornace. C’è un progetto megagalattico sul quale si può essere favorevoli o contrari, certamente, ma non puoi liquidare la questione dicendo “ce ne occuperemo un’altra volta”.

Ti riferisci al progetto di Walter Tosto? Si dice che in realtà il progetto non ci sia...

E cosa hanno bocciato allora? In Consiglio, forse mentre altri dormivano, la Dirigente ha detto che il progetto c’è ma che è stato bocciato dalla Sovraintendenza, perché si trattava di una costruzione di 5 piani per 26 metri di altezza con intorno parcheggi, piscine ecc. Quel progetto va approfondito. Dovevano dare delle motivazioni più convincenti prima di deviare il discorso ad altro. Dire che quella zona sarà recuperata con una concertazione futura significa procrastinare ciecamente, senza visione. Questo io contesto. Oppure significa che se ne ricorderanno sotto campagna elettorale.

Ma a te piace quel progetto?

Quell’area va recuperata e valorizzata, facendo esprimere gli esperti. Non è il mio campo ma posso dire che l’ho trovata, da profano, eccessivamente impattante, mi pareva più un’opera da Emirati Arabi che mediterranea.

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